La Legge 205/2017 (articolo 1, commi 254-256) ha delineato il profilo del caregiver ed istituito presso un Fondo per il sostegno del caregiver familiare ripartito alle Regioni per interventi volti a riconoscere il valore sociale ed economico di tale attività di cura non professionale. Un secondo Fondo è stato poi istituito dalla Manovra con risorse fino al 2023 da erogarsi per analoghe attività. Ancora: il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità è stato finanziato per 50 milioni di euro per il 2023 e programamto fino al 2026.
Le Regioni stanno via via inserendo le risorse nella propria programmazione e per ogni annualità sono disponibili diversi strumenti di ausilio economico, erogati direttamente ai caregiver familiari su richiesta.
Di seguito la normativa di riferimento ed alcuni casi pratici, per ottenere bonus e sussidi in Lombardia, Lazio e Campania.
Ripartizione e accesso ai fondi
Per richiedere l’erogazione dei fondi le Regioni devono adottare, nell’ambito della generale programmazione di integrazione sociosanitaria e nell’ambito della programmazione delle risorse provenienti dai due Fondi per non autosufficienze e caregiver, specifici indirizzi integrati di programmazione per l’attuazione degli interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, nel rispetto dei modelli organizzativi regionali e di confronto con le autonomie locali, prevedendo il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità.
Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri trasferisce alle Regioni, entro 45 giorni dalla domanda, le risorse previste in un’unica soluzione, previa verifica della coerenza degli interventi con le finalità previste dalla normativa. Entro 60 giorni dal versamento le Regioni traferiscono le risorse spettanti agli ambiti territoriali, secondo quanto previsto nella programmazione regionale.
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Le risorse, destinate alle Regioni per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, devono essere utilizzate dando priorità:
- ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima;
- ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;
- a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
Gli interventi di sollievo e sostegno dei caregiver devono essere programmati e le linee di indirizzo definite con il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità. Le Regioni possono cofinanziare gli interventi con proprie risorse. A monitorare la realizzazione degli interventi finanziati dalle Regioni per ambito territoriale o Comune, in base agli interventi presentati, è il Dipartimento per le politiche della famiglia.
Fondi Caregiver nelle Regioni e domande
In Lombardia, le risorse sono erogate dai Comuni in forma di assegno una tantum ai caregiver familiari, prioritariamente alle persone con gravissima disabilità (70%) e disabilità grave (30%). Nel primo caso attraverso le ATS e la domanda deve essere presentata entro il mese di settembre 2021, nel secondo attraverso gli Ambiti Territoriali o i Comuni.
Nella Regione Lazio, sempre a titolo di esempio, sono previsti contributi economici alle persone con disabilità gravissime fisiche, psichiche o sensoriali (minorenni, adulte e anziane) per l’assistenza domestica, da richiedersi tramite Municipio di residenza. In alternativa all’assegno di cura da 800 euro al mese a personale qualificato attraverso un regolare rapporto di lavoro o Aziende accreditate nel territorio, è possibile ottenere un contributo di cura di 700 euro al mese per il caregiver familiare che si prende cura della persona con disabilità gravissima (beneficio erogato, con cadenza mensile o bimestrale, nell’anno successivo a quello di presentazione della domanda).
In Campania, come terzo esempio, è previsto un Bonus per i caregiver familiari, che può essere utilizzato anche per attivare misure previdenziali. E’ anche attivo un Registro Regionale dei caregiver familiari a cura degli Ambiti Territoriali, e percorsi di sensibilizzazione per il corretto svolgimento del lavoro di cura. Le indicazioni del caso sono fornite sul sito della Regione Campania.
L’Unione NET (Unione Comuni Nord Est Torino) ha disposto negli anni passati l’attivazione di contributi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare di persone non autosufficienti. Il contributo riguarda i soli residenti dei comuni Leinì, San Benigno Ca.se, Settimo Torinese, Volpiano. Il contributo economico è stato erogato sotto forma di assegno mensile, in proporzione all’indicatore ISEE, per la durata di 12 mesi.