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Riforma dalla Riscossione, ipotesi nel DL Sostegni bis

di Alessandra Gualtieri

3 Maggio 2021 09:30

Nel Decreto Sostegni bis potrebbero trovare posto interventi sulla riscossione: ipotesi pace fiscale e mini-condono cartelle, ripresa graduale a scaglioni.

Il Consiglio dei Ministri approverà il nuovo Decreto Sostegni bis entro il 6 maggio, almeno in base alle anticipazioni. Nel testo del provvedimento, con i nuovi ristori alle Partite IVA ed il sostegno alle imprese per agevolarne i costi fissi, potrebbe trovare posto anche un primo capitolo dedicato alla riscossione fiscale. La recente proroga di un mese – annunciata all’ultimo secondo rispetto alla scadenza prefissata per la ripresa delle attività di notifica cartelle, pignoramenti e versamento di debiti a ruolo – sarà probabilmente l’ultima: la questione dovrebbe essere affrontata in maniera più organica, motivo per cui lo slittamento è stato minimo (al 31 maggio), così da concedere ai tecnici del ministero dell’Economia più tempo per valutare un’intervento ragionato.

L’idea di una riforma della riscossione non è esattamente una novità: la rimodulazione delle attività è da tempo oggetto di studio, da un lato per smaltire in via definitiva l’immenso magazzino di milioni di cartelle giacenti e in gran parte inesigibili, dall’altro per concentrare gli sforzi sul recupero crediti laddove le possibilità di successo sono maggiori e gli importi da riscuotere più significativi. Il condono cartelle fino a 5mila euro potrebbe essere stato solo un primo passo, dunque. Non sorprenderebbe che la misura divenisse nel tempo semi-strutturale (sulla scorta delle audizioni con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione e relative proposte di riforma), con la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali fino ad una certa soglia (ad esempio 5mila euro), allo scadere di un dato arco temporale.

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Ovviamente, le regole da definire dovrebbero scongiurare il rischio che l’agevolazione (volta più che altro ad alleggerire il lavoro del Fisco) si trasformi in un condono fiscale vero e proprio. I tempi delle sanatorie facili sono finiti da un pezzo e, crisi Covid o meno, non è pensabile tirare fuori concetti come il condono tombale, fosse anche per debiti di importo (quasi) trascurabile. Molti auspicano una nuova rottamazione e un nuovo saldo e stralcio, magari con il condono di sanzioni e interessi per i debitori più fragili ed una riduzione per chi invece è in regola ma in difficoltà. Quella della pace fiscale è in effetti una strada più volte battuta  dal Governo.

Visti i tempi potrebbe essere una misura tampone. Meglio ancora se diventasse un capitolo della futura riforma fiscale allo studio del Governo, in cui potrebbe trovare posto la definizione agevolata automatica per i debitori con cali di fatturato e reddito, magari con verifiche su base semestrale. Nel frattempo, come già noto, la ripresa della riscossione darà graduale. La notifica delle cartelle sarà scaglionata nel corso di 24 mesi, soprattutto per le categorie di soggetti più colpiti dagli effetti economici dell’emergenza sanitaria.