Il Decreto Riaperture ha previsto anche la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 luglio 2021 e il consente slittamento di specifiche scadenze fra cui quella che consente di applicare lo smart working semplificato. Che si mira a prolungare ulteriormente fino a fine settembre, sicuramente nelle pubbliche amministrazioni e molto probabilmente anche nelle imprese private. Quindi, il prossimo decreto del Governo con le misure economiche per il mese di maggio (il Sostegni bis) potrebbe prevedere una norma specifica sullo smart working.
La proposta, discussa presso il tavolo tra parti sociali e Ministro del Lavoro, è quella di prolungare al 30 settembre le semplificazioni per il ricorso alla modalità di lavoro agile previste nella fase emergenziale Covid, sia nella PA sia nel privato, con la cancellazione delle soglie minime post-pandemia previste per il Pubblico Impiego, pari ad almeno al 50% dei dipendenti impegnati in attività che non impongano la presenza.
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Quindi, due misure che chiariscano l’orizzonte applicativo dello smart working semplificato, per consentire sia un’adeguata graduale ripresa del lavoro in presenza sia il recepimento delle novità nella contrattazione, lo strumento più adeguato per recepire la necessaria autonomia organizzativa su questi temi. In discussione c’è infatti anche il rinnovo del contratto ARAN per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici nazionali.