Il Recovery Plan approda in Parlamento affrontando il voto di Camera e Senato, chiamati a valutare l’ambizioso programma di riforme previsto dal testo del PNRR. L’obiettivo è quello di riparare i danni economici e sociali provocati dalla crisi sanitaria, cercando di risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana. Per quanto riguarda il comparto Scuola, all’istruzione e alla ricerca sono destinati complessivamente 31,9 miliardi di euro, risorse che saranno utilizzate per rafforzare sia il sistema educativo sia le competenze digitali e STEM, ma anche la ricerca e la transizione tecnologica.
Tra gli obiettivi nel Recovery Plan legati allo sviluppo di una PA moderna ed efficiente, inoltre, non mancano quelli relativi all’occupazione e al potenziamento dei servizi: con l’aumento dell’offerta per la prima infanzia di 228mila posti, di cui 152.000 per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni. Sono poi previsti 7,6 miliardi per l’ampliamento e il potenziamento delle infrastrutture, destinando 2,10 miliardi alla Scuola 4.0 e 3,90 miliardi alla messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica. I nuovi istituti saranno moderni, cablati e orientati all’innovazione grazie alle aule didattiche di nuova concezione. Alle misure per il potenziamento della didattica e delle competenze universitarie avanzate si aggiungono 0,83 miliardi di euro per il miglioramento dei processi di reclutamento e formazione dei docenti.