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Settore fieristico in crisi, le soluzioni per ripartire

di Teresa Barone

23 Aprile 2021 08:00

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La crisi non ha risparmiato le imprese del settore fieristico, che attendono la ripresa da giugno 2021: le soluzioni innovative possono limitare i danni.

Il 2020 e buona parte del 2021 hanno rappresentato un periodo di forte crisi per il settore fieristico, a causa della cancellazione di numerosi eventi che ha inciso negativamente sui bilanci delle aziende italiane del settore. Secondo l’UFI – Global Association of the Exhibition Industry, il 20% delle imprese del comparto fieristico ha chiuso l’anno con un saldo negativo, mentre oltre la metà ha visto il proprio profitto ridursi alla metà. L’ultimo decreto Riaperture varato dal Governo Draghi prevede la ripartenza delle manifestazioni a partire dal 15 giugno (da quella data è consentito lo svolgimento in presenza delle fiere, mentre dal 1° luglio ripartono convegni e congressi). Ma lo scenario resta preoccupante. In Italia, un’azienda su cinque rischia di chiudere nei prossimi sei mesi perchè le fiere sono comunque ostacolate dalle limitazioni sui viaggi, dalle normative per la sicurezza degli ambienti in ottica anti-Covid nonché dal calo della disponibilità di imprese e visitatori a partecipare ad appuntamenti in presenza.

Fondamentali per l’economia e per la promozione dell’export, le fiere rappresentano una vetrina per il Made in Italy: a sottolinearlo è Maurizio Cozzani, AD di Eurostands, azienda italiana nel settore allestimenti e architettura temporanea. Le strategie per rinnovarsi e favorire la ripresa devono basarsi sull’innovazione, che giocherà un ruolo sempre più importante per coinvolgere il pubblico.

Ad essere cambiate – afferma Cozzani – sono anche le esigenze del pubblico: ecco allora che occorre puntare su nuovi modi per coinvolgere i visitatori facendoli sentire sicuri in un ambiente accogliente.

Analizzando la situazione fuori dall’Europa, la fiducia per il futuro sembra maggiore rispetto all’Italia, dove le imprese che si aspettano di tornare a un livello normale di attività già a giugno sono il 37%, mentre una su due crede che le fiere riapriranno solo nel secondo semestre del 2021. Lievi segnali di ottimismo arrivano anche dalla Penisola iberica, dove pare che la manifestazione FITUR in programma a maggio a Madrid si svolgerà in presenza, grazie anche all’allestimento di un sistema di ventilazione all’avanguardia.