Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 83/2021 il Decreto del Ministero del Lavoro con le tabelle aggiornate delle retribuzioni convenzionali 2021 per i lavoratori fiscalmente residenti in Italia e impiegati all’estero, da utilizzare come base per il calcolo di imposte e contributi ai sensi del Dl n. 317/1987. Quest’ultimo ha infatti disposto l’obbligatorietà delle assicurazioni sociali per i lavoratori fiscalmente residenti in Italia ma operanti in Paesi extra-UE con i quali non sono in vigore accordi di sicurezza sociale, alle dipendenze dei datori di lavoro italiani e stranieri. Nel reddito convenzionale devono essere considerati anche gli eventuali benefit, non sottoposti a tassazione autonoma e nel computo dei “183 giorni nell’arco di dodici mesi”, che possono essere anche a cavallo di due anni solari, vanno compresi anche i periodi di ferie, le festività, i riposi settimanali e gli altri giorni non lavorativi, indipendentemente dal luogo in cui sono trascorsi.
Retribuzioni convenzionali 2021
Nelle tabelle allegate al DM, le retribuzioni convenzionali sono suddivise in categorie:
- impiego: industria, commercio, trasporti, spettacolo, giornalismo, eccetera;
- qualifiche: operai, impiegati, quadri e dirigenti;
- fasce retributive.
=> Lavoro: quali ritenute sui redditi prodotti all'estero
La norma non si applica nel caso in l’attività lavorativa venga svolta in uno Stato con il quale l’Italia ha stipulato un accordo per evitare le doppie imposizioni prevedendo che per il reddito di lavoro dipendente la tassazione avvenga esclusivamente nel Paese estero. Come specificato dalla Circolare n. 207/2000 del Ministero delle Finanze, l’obbligo riguarda invece i lavoratori che:
- pur svolgendo l’attività lavorativa all’estero, continuano a essere qualificati come residenti fiscali in Italia in base all’articolo 2 del Tuir;
- abbiano formato uno specifico contratto in cui si prevede l’esecuzione della prestazione in via esclusiva all’estero;
- collocati in un apposito ruolo speciale estero.