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Prestazioni INPS dopo la Brexit: le regole applicabili

di Alessandra Gualtieri

7 Aprile 2021 16:07

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Brexit e prestazioni pensionistiche: precisazioni INPS sugli effetti dell'Accordo di recesso in materia di totalizzazione dei contributi e pensioni.

​Con la Circolare n. 53/2021, l’INPS ha fornito nuovi chiarimenti sull’applicabilità della Brexit ai diversi casi che riguardano lavoratori italiani con i relativi effetti in materia pensionistica o di prestazioni previdenziali.

Totalizzazione

Per prima cosa si chiarisce che, per l’accertamento del diritto e per il calcolo delle prestazioni, in virtù degli accordi (adottati in via provvisoria fino al 30 aprile 2021, in attesa di ratifica del Parlamento UE), si continuano ad applicare le disposizioni INPS in materia di totalizzazione internazionale anche per periodi assicurativi o situazioni successive al 31 dicembre 2020. Dunque, i periodi di assicurazione, occupazione, attività lavorativa autonoma e residenza completati prima prima o dopo la fine del periodo di transizione (31 dicembre 2020), sono presi in considerazione ai fini della totalizzazione internazionale.

=> Brexit: certificazioni INPS sul lavoro in UK

Sono totalizzabili tal periodi anche per perfezionare i requisiti contributivi che servono ad accedere ad alcuni benefici previsti dalla normativa italiana, come ad esempio la prosecuzione volontaria dei versamenti o la maternità al di fuori del periodo lavorativo.

Trattamenti pensionistici

Per quanto riguarda i titolari di prestazione pensionistica italiana residenti nel Regno Unito prima del 2021, si continua ad applicare l’inesportabilità dell’integrazione al trattamento minimo e della maggiorazione sociale. Ai soggetti che si sono trasferiti dal primo gennaio, e che diventano poi titolari di prestazione pensionistica italiana, si applica invece il Protocollo attuale e quindi tali soggetti possono beneficiare sia dell’integrazione minimo sia della maggiorazione sociale, pur se residenti nel Regno Unito (in quanto Paese terzo).

Infine, considerato che il Regno Unito si è dichiarato EESSI ready da gennaio 2020, per lo scambio di informazioni si continuano ad utilizzare le attuali modalità operative in conformità a quanto stabilito dal Messaggio n. 4565/2020.