In vigore da martedì 6 aprile le due nuove Ordinanze del Ministro della Salute Speranza sui cambi di colore delle Regioni. La prima conferma per ulteriori quindici giorni la permanenza in zona rossa per Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. La seconda promuove in zona arancione Marche, Veneto e Provincia Autonoma di Trento.
A queste, si aggiungono le eventuali misure anti Covid più restrittive già adottate sui territori. Mentre per il fine settimana di Pasqua tutta l’Italia è in zona rossa, ma sono concesse visite a parenti a amici entro i confini regionali (una volta al giorno) e le “gite” nelle seconde case anche fuori Regione (ma niente affitti brevi) compatibilmente con le ordinanze locali, che in molti casi invece lo vietano.
Regole dal 6 aprile
Da martedì 6 aprile entrano in vigore le nuove fasce di rischio.
- Zona rossa: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta.
- Zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano.
Inoltre, il decreto legge approvato dal Governo il 31 marzo, dl 44/2021, conferma fino al 30 aprile la sospensione delle zone gialle. Rispetto alle regole attuali, però, prevede la riapertura delle scuole in presenza, fino alla prima media, anche nelle zone rosse.
=> Decreto Covid, le regole fino a fine aprile
Report ISS
Per quanto riguarda il report settimanale ISS, l’RT è sceso a 0,98 ma in un range fra 0,87 e 1,11 con il limite superiore che supera ancora quota 1. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (41% vs 39% della scorsa settimana), sale anche il tasso di ricoveri al 44%, anch’esso sopra la soglia critica. Entrambi questi valori sono sopra la soglia critica in 14 Regioni, contro le 12 della scorsa settimana. Scende invece il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione, 49mila 186 contro i 53mila 837 precedenti. La percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34,4% vs 33,8% la scorsa settimana).