La situazione delle PMI italiane, a più di un anno dall’inizio dell’emergenza Covid, è ancora molto instabile, anche a causa dei continui problemi e conflitti Stato-Regioni. Lo sottolinea Paolo Galassi, presidente di A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie, ribadendo la necessità di focalizzare l’attenzione sulle piccole e medie imprese, asse portante del Paese eppure marginali nell’agenda politica. “Ogni giorno ci svegliamo per costruire, e sistematicamente restiamo immobili”, ha dichiarato Galassi. “Non per scelta ma per l’impasse in cui si trovano lo Stato e gli enti locali”. Comunque:
Le imprese ci sono sempre e con piglio deciso vanno avanti. Ma troppo spesso vengono date per scontate!
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La richiesta condivisa dalle piccole e medie imprese riguarda maggiore efficienza e coordinamento, così come equità di trattamento e condivisione delle scelte. Le incertezze sono ancora numerose, come precisa Galassi:
Gli accordi per le vaccinazioni in azienda siglati solo con alcune categorie di rappresentanza.
“Senza aver valutato l’impatto e le condizioni delle PMI, continua. Si è persa l’occasione di fare sistema per il bene comune. La salute di tutti, la sicurezza dei lavoratori”. È indispensabile anch ottenere una netta accelerazione sulla campagna vaccinale su larga scala, step fondamentale per far ripartire le attività imprenditoriali.
Anche il DL Sostegni dovrebbe essere rivisto secondo l’Associazione: lo stanziamento è insufficiente a compensare l’impatto della crisi sulle PMI. Infine, conclude il presidente Galassi, i temi che stanno a cuore ad A.P.I: taglio del cuneo fiscale, semplificazione dei provvedimenti, commesse pubbliche attraverso l’avvio delle grandi opere in tempi rapidi, promozione e acquisto del Made in Italy, taglio della burocrazia, digitalizzazione, infrastrutture fisiche e informatiche, pagamento degli arretrati per le forniture e i servizi alla PA e ammodernamento della PA.