Regione Lombardia e CNR (Consiglio Nazionale della Ricerca) investiranno assieme 40 milioni di euro – equamente divisi tra regione ed ente di ricerca – con l’obiettivo è di contrastare la migrazione di conoscenza, nata e cresciuta in Italia ma costretta al trasferimento per mancanza di opportunità lavorative concrete.
I quattro bandi che saranno resi pubblici in Gazzetta Ufficiale nell’ambito del progetto Mind in Italy prevedranno l’arruolamento di circa 140 figure.
Nello specifico, verranno individuati 52 ricercatori, un tecnologo, 11 collaboratori tecnici di enti di ricerca, 43 destinatari assegni di ricerca e 35 vincitori di borse di dottorato.
La partecipazione non sarà riservata ai soli laureati ma anche a diplomati in istituti tecnici superiori, che potranno concorrere per i quattro progetti presentati da Roberto Formigoni e Luciano Maiali, rispettivamente presidente della Regione Lombardia e presidente del CNR.
Un primo passo, questo, per tentare di recuperare il terreno perduto nei confronti degli altri paesi europei e in particolare per uscire dal penultimo posto della classifica internazionale per rapporto tra ricercatori e forza lavoro, dove l’Italia si ferma a ricercatore ogni mille unità.