Il Recovery Plan italiano (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), definisce il programma di misure che l’Italia intende realizzare per la ripresa post Coronavirus e offre al nostro Paese la possibilità di ottenere i fondi europei del Next Generation EU (191,5 miliardi da spendere entro il 2026) per finanziare anche i progetti destinati alla riqualificazione e ripartenza del Sud Italia: il PNRR prevede che una quota significativa di risorse venga infatti destinata al Mezzogiorno e agli ambiti di attività caratterizzati da un’incidenza elevata di professionalità femminile e giovanile, nell’ambito del pilastro “inclusione sociale”.
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Le opportunità del PNRR per il Sud
Intervenendo all’iniziativa “Sud – Progetti per ripartire” promossa dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha confermato che tra le priorità del Recovery Plan c’è l’obiettivo di far ripartire la convergenza tra Mezzogiorno e Centro Nord, fermare il divario e recuperare la fiducia nella legalità e nelle istituzioni (scuola, sanità, giustizia, etc.), nonché dirigere i fondi soprattutto verso donne e giovani.
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Il premier ha anche sottolineato che se da una parte il Next Generation EU rappresenta un’occasione unica per aumentare finalmente la spesa in infrastrutture fisiche e digitali e nelle fonti di energia sostenibile, dall’altra non bisogna dimenticare che ad esso si aggiungono ulteriori risorse provenienti da programmi europei e dai Fondi per la coesione, che mettono a disposizione altri 96 miliardi di euro per il Sud nei prossimi anni.
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Queste risorse devono però essere canalizzate correttamente per attuare una vera e propria ripartenza del Mezzogiorno. Draghi pone l’accento su due problemi:
- uno nell’utilizzo dei fondi europei: a fronte di 47,3 miliardi di euro programmati nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione dal 2014 al 2020, alla fine dello scorso anno erano stati spesi poco più di 3 miliardi (6,7%);
- l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche: nel 2017, in Italia erano state avviate ma non completate 647 opere pubbliche. In oltre due terzi dei casi, non si era nemmeno arrivati alla metà. Il 70% di queste opere non completate era localizzato al Sud, per un valore di 2 miliardi.
Draghi fa inoltre presente che negli ultimi anni c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, ovunque in Italia ma al Sud soprattutto: tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi.
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Sud – Progetti per Ripartire
L’iniziativa “SUD – Progetti per Ripartire” è stata promossa dal ministro Carfagna per ascoltare istituzioni, esperti e le proposte di singoli cittadini in preparazione del PNRR e dell’accordo di partenariato sui fondi europei 2021-’27. I contributi possono essere inviati fino al 31 marzo. “Il vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti”, ha dichiarato Draghi. «Con questa iniziativa il Sud dovrà entrare nella sua azione operativa per il cambiamento perché siamo all’inizio di una stagione di rinnovamento e sarà una grande sfida collettiva che uniti dobbiamo cogliere, e anche la trasversalità di questo Governo è un’occasione che dobbiamo cogliere. Il nostro obiettivo è mettere il Sud al centro di iniziative operative e concrete di questo Governo e questo sarà più chiaro quando saranno noti i numeri del PNRR», ha spiegato Carfagna.