Il condono delle cartelle esattoriali contenuto nel Decreto Sostegni prevede lo stralcio automatico dei debiti affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 2010, se i carichi pendenti risultano avere un importo complessivo di 5.000 euro e solo per i debitori che nel 2019 hanno dichiarato un reddito inferiore a 30mila euro. La cancellazione dei ruoli riguarda dunque l’importo complessivo del carico (ossia debito iniziale, interessi e sanzioni) inteso come partita di ruolo, alla data di entrata in vigore del decreto: se ad esempio un debito originario era di importo maggiore ma era stato parzialmente saldato, se ad oggi tale pendenza complessiva rientra nella soglia dei 5mila euro allora sarà cancellata d’ufficio, anche se magari era ancora in corso una rateizzazione o rottamazione in corso.
Sono invece esclusi dallo stralcio i carichi relativi a:
- somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;
- crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea;
- Iva riscossa all’importazione.
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La soglia di reddito dei beneficiari si verifica per le persone fisiche, in riferimento all’anno 2019 e per gli altri soggetti al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
Le regole attuative saranno contenute in un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto. Nel frattempo, resta sospesa la riscossione di tutti i carichi che potenzialmente rientrano nel condono, così come sono sospesi i termini di prescrizione relativi a tali carichi. Ad ogni modo, non è previsto il rimborso già pagato.