Il peggioramento della curva dei contagi Covid accende il dibattito e lascia intravedere l’ipotesi di modifiche all’ultimo DPCM, con un rafforzamento delle misure restrittive: coprifuoco anticipato, chiusura negozi ovunque siano chiuse anche le scuole, mini-lockdown nei fine settimana.
Ricordiamo che, dal 6 marzo al 6 aprile, nelle zone rosse sono chiusi anche parrucchieri e barbieri, sono diventate più flessibili le norme sul take away, vietato dopo le 18 solo da bar, birrerie e pub, concesso fino alle 22 per ristoranti e altri esercizi di commercio al dettaglio di bevande (come le enoteche). I confini delle Regioni sono invece chiusi fino al 26 marzo indipendentemente dall’appartenenza alla fasce cromatiche.
Nel frattempo, sono entrati in vigore i cambi di colore stabiliti. In arancione Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Veneto. In zona rossa Campania, Molise e Basilicata, mentre sono gialle Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.
Restano mini zone rosse e arancioni rafforzate in diverse Regioni (bisogna consultare i relativi portali regionali per sapere con precisione le varie norme anti Covid).
Vista la situazione, però, non si esclude nemmeno l’idea di una zona rossa nazionale, ad eccezione delle sole fasce bianche (ad oggi la Sardegna). Sono previsti diversi vertici fra Governo e Comitato Tecnico Scientifico ma, a quanto par di capire, le eventuali decisioni saranno prese dopo il prossimo monitoraggio del venerdì.
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Sullo sfondo, l’accelerazione impressa alla campagna vaccinale, l’unico strumento per invertire la tendenza (oltre ad un lockdown severo e totale). «Siamo di fronte a un nuovo peggioramento dell’emergenza Covid», ha dichiarato oggi il Premier, Mario Draghi, sottolineando che «ognuno deve fare la propria parte per contenere la diffusione del virus ma soprattutto il governo deve fare la sua e deve cercare e di fare ogni giorni di più».
Draghi ha però voluto dare un segnale di fiducia , proprio grazie alla campagna vaccinale: si intravede «una via d’uscita non lontana». E ha ringraziato «i cittadini per disciplina e infinita pazienza», rivolgendo poi un particolare pensiero a «insegnanti e studenti, operatori sanitari, forze dell’ordine, forze armate, protezione civile», definendoli «esempi di responsabilità civica e professionale che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo».