Ipotesi blocco dei licenziamenti fino alla fine giugno, cassa integrazione Covid per tutto il 2021, saldo e stralcio cartelle fino a 5mila euro, sospensione della riscossione fino a maggio (non solo la rottamazione ter): sono le ultime indiscrezioni sulle misure allo studio per il decreto Sostegno, che si integrano a quelle sui nuovi contributi a fondo perduto per imprese e Partite IVA danneggiate dal Covid e sui congedi parentali straordinari per i lavoratori con la scuola dei figli chiusa. Se le ultime due misure (contributi a fondo perduto e congedi) sembrano certe in quanto fornite da esponenti del Governo, sulle altre anticipazioni il condizionale è d’obbligo, considerata anche la loro portata economica. Per il momento, si tratta di ipotesi allo studio. Vediamo tutto.
Partiamo dalle tempistiche. Il decreto Sostegno è atteso al massimo entro la metà di marzo, probabilmente prima. La ministra dei Rapporti con le Regioni, Mariastella Gelmini, nella conferenza stampa del 2 marzo di presentazione del DPCM Covid dal 6 marzo ha dichiarato che ci vorrà una settimana / dieci giorni. Sembra ragionevole la prossima settimana. Nel frattempo, i tecnici sono al lavoro sulla formulazione delle misure.
E le ultime indiscrezioni presentano in questo senso elementi di novità. Il blocco dei licenziamenti, attualmente previsto fino al 30 marzo, potrebbe prolungarsi fino al 30 giugno. E, par di capire, non sarebbe collegato all’utilizzo di ammortizzatori sociali come era stato precedentemente ipotizzato, ma resterebbe nella formulazione attuale (che impedisce i licenziamenti per motivi economici indipendentemente dal fatto che l’impresa chieda o meno la cassa integrazione). Proroga anche della cassa Covid che sarebbe prolungata per l’intero 2021.
Previste poi nuove risorse a disposizione del piano vaccinale (si parla di 2 miliardi destinati al trasporto e alla somministrazione). La campagna vaccinale, lo ricordiamo, è il primo punto del programma di Governo.
Novità sul fronte riscossione e pace fiscale. E’ certo, anche in considerazione di un comunicato ufficiale del MEF, che ci sarà un rinvio per le rate della rottamazione. Ma ora sembra che la misura sia destinata ad ampliarsi, estendendo lo stop anche alle cartelle esattoriali (sbloccate dal primo marzo). In pratica, potrebbe essere prolungato il blocco per tutti i pagamenti fino al 30 aprile. E si torna anche a parlare di pace fiscale. L’ipotesi è quella di un provvedimento di saldo e stralcio automatico per le cartelle fino a 5mila euro, dal 2000 al 2015.
Sicuramente il decreto conterrà i nuovi ristori per le attività danneggiate dal Covid, e questa è una certezza. Sul modo in cui i contributi saranno calibrati, invece, i lavori sono in corso ma l’ipotesi considerata più probabile è quella del superamento della logica dei codici ATECO per stabilire il diritto ai risarcimenti, che dipenderanno invece dalla perdita di fatturato 2020. Bisogna stabilire un tetto minimo (ad esempio il 33%), e soprattutto il meccanismo per quantificare il contributo (tendenzialmente proporzionato all’entità della perdita). Dovrebbero anche essere previste particolari forma di indennizzo per i settori più colpiti, come il turismo (che ha perso l’intera stagione invernale).
=> DPCM Covid: congedo parentale con scuole chiuse
La seconda certezza riguarda i congedi parentali straordinari Covid, annunciati dal Governo dopo aver stabilito i nuovi obblighi di chiusura delle scuole nelle zone rosse, e le regole di flessibilità per le Regioni che possono disporre lo stop alle attività didattiche in presenza a fronte di situazioni particolarmente critiche del rischio contagio.