Sono titolare di partita IVA (in regime forfettario) legata all’attività di libero professionista (Architetto). Nel frattempo ho ideato e brevettato un prodotto non legato all’attività professionale: in questo caso, le eventuali royalties incassate potranno essere dichiarate in veste di persona fisica (quindi con l’agevolazione dello scorporo del 25% dall’imponibile)? Oppure, essendo autonomo, sono obbligato a dichiarare il 100% delle royalties (pur non legate alla professione)?
Ritengo che sia corretta la prima ipotesi, nel senso che lei può dichiarare separatamente i redditi conseguenti allo sfruttamento del suo brevetto, sempre che sussista il requisito relativo al fatto che il suo brevetto non sia legato all’attività professionale. Che è fondamentale.
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L’Agenzia delle Entrate, con Circolare 9/2019, chiarisce che i redditi derivanti dall’utilizzazione economica di opere d’ingegno e brevetti rientrano nella tassazione forfettaria «solo se correlati con l’attività di lavoro autonomo svolta, circostanza che sarà ritenuta sussistente se, sulla base di un esame degli specifici fatti e circostanze, gli stessi non sarebbero stati conseguiti in assenza dello svolgimento dell’attività di lavoro autonomo». Quindi, c’è un criterio specifico per stabilire che l’opera dell’ingegno sia separata dall’attività autonoma (nel suo caso, professionale) svolta.
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Nel momento in cui le due attività sono invece separate, come nel suo caso, lei può applicare il forfettario ai suoi redditi professionali conseguiti in qualità di architetto. E utilizzare invece la tassazione specifica per le royalties prevista dal comma 8 dell’articolo 54 del Testo unico delle imposte sui redditi. Quindi con la riduzione del 25% dall’imponibile o (o del 40% se soggetti di età inferiore ai 35 anni).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz