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Digital transformation: le infrastrutture IT del post-emergenza

di Anna Fabi

23 Febbraio 2021 10:19

Digital transformation e smart working: Lenovo spiega come adattare le infrastrutture IT ai modelli di business post-emergenza.

La pandemia da Coronavirus ha imposto alle aziende di tutto il mondo di rivedere i propri modelli di business per adattarli alle nuove esigenze di contenimento del rischio di contagio. La tecnologia in questo ambito ha svolto un ruolo cruciale, permettendo a moltissime realtà di continuare la propria attività. Quelle che hanno saputo adattarsi meglio e più in fretta ai cambiamenti sono riuscite ad ammortizzare gli effetti della crisi da Covid-19.  Il 2020, sotto questo punto di vista, ha insegnato tanto, accelerando la digital transformation, magari già avviata in azienda, ma anche evidenziando le aree di potenziale vulnerabilità legate al crescere del lavoro da remoto e della frammentazione dei punti di accesso alla rete aziendale e facendo notare ai decisori aziendali in tema di IT la necessità di bilanciare le richieste operative più immediate – ad esempio il distanziamento sociale o il lavoro da remoto – con obiettivi di più lungo termine quali l’estensione dell’infrastruttura IT, la modernizzazione dei dati, l’efficienza operativa e il controllo dei costi.

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Il 2020 probabilmente rappresenterà l’anno di svolta, quello che darà forma all’IT aziendale del futuro. Ora che in quasi tutte le aziende si inizia ad affermare le modalità di lavoro ibrido, offrendo ai dipendenti la possibilità di lavorare parzialmente da remoto, gli IT manager sono chiamati a capire quanto la propria infrastruttura aziendale sia adatta a rispondere alle esigenze dettate da nuovi flussi di lavoro post Covid e per creare la capacità di gestione dei dati necessaria a sostenere il business dei prossimi cinque/dieci anni. Vediamo alcuni suggerimenti in questo senso di Mauro Iotti – SDI & Software Business Unit Director Lenovo DCG EMEA – contenuti nel suo elaborato dal titolo “Recovery e nuove soluzioni: adattare le infrastrutture IT ai modelli di business post-emergenza“.

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Gestire il cambiamento

In questo periodo il catalizzatore della trasformazione digitale delle aziende, italiane e non solo, è stata l’emergenza Covid-19. Come spiega Iotti:

In tutti i settori e tipi di attività, l’emergenza causata dalla pandemia ha portato con sé un cambiamento nelle roadmap e nella pianificazione delle aziende che pochi avrebbero potuto prevedere. In simili circostanze, le massime priorità sono state la continuità aziendale, la sicurezza dei lavoratori e la sicurezza IT legata al lavoro a distanza, tutti fattori che hanno richiesto rapidi processi decisionali e investimenti importanti.

Nei mesi successivi, il perdurare della pandemia e delle conseguenti misure di distanziamento sociale, hanno portato l’IT virtualizzato, il lavoro a distanza e il supporto da remoto a diventare la prassi normale. Lenovo, osservando le reazioni alla pandemia dei propri clienti, ha avuto modo di vedere come l’impatto dell’emergenza sia stato gestito in diversi settori e come l’infrastruttura aziendale sia stata in grado di far fronte a periodi di stress e a richieste a breve termine, ma anche di vedere i limiti delle attuali infrastrutture IT legacy e le grandi opportunità che la spinta alla digitalizzazione arrivata dal Coronavirus offre ai business di domani. Serve però una nuova visione a lungo termine.

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Priorità post-Covid

Fatto fronte alle esigenze e alle preoccupazioni a breve termine, gli IT manager devono prestare attenzione ai loro progetti a lungo termine, che dovrebbero garantire una solida gestione dei dati e nuovi approcci alla loro elaborazione su grande scala.

In un mondo post-covid 19, tutto è accelerato e le aziende devono adottare soluzioni collaudate e affidabili per adattarsi a un nuovo panorama. Prima della pandemia, i piani aziendali di passare a un data center automatizzato iperconvergente o di passare una di tante modalità del cloud potevano far parte di piani a lungo termine; ora, in tutti i settori, le aziende devono cambiare la loro roadmap e spostare gli investimenti su altre priorità, e questo richiede un’infrastruttura agile che consenta anche di ridurre i costi.

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La necessità di saper rispondere rapidamente alle richieste dovrebbe orientare i decisori aziendali verso:

  • un’infrastruttura iperconvergente (HCI) che virtualizza tutti gli elementi dei sistemi convenzionali hardware-defined riducendo il carico della gestione dell’IT e comporta una maggiore affidabilità, offrendo alle aziende la possibilità di disporre di un’infrastruttura agile in grado di rispondere più rapidamente ai cambiamenti che i decisori aziendali devono affrontare;
  • sistemi di edge computing per ridurre la latenza e l’utilizzo della banda, aumentare l’efficienza e migliorare la gestione dei costi.

Collaborando insieme da 25 anni, Lenovo e Microsoft offrono oggi soluzioni congiunte, come Azure Stack HCI, per fornire alle aziende:

  • le funzionalità remote necessarie per gestire i requisiti aziendali indipendentemente dal fatto che si tratti di gestire un ambiente tradizionale on-premise, cloud, iperconvergente o edge;
  • fornire data center affidabili, sicuri e ad alte prestazioni per i clienti aziendali;
  •  implementare macchine virtuali su sistemi iperconvergenti e di utilizzare Windows Admin Center per connettersi ad Azure per i servizi cloud, supportando quindi prestazioni e costi su desktop virtuali, archiviazione e calcolo dei dati ad alta capacità e anche SQL ad alte prestazioni;
  • ottenere un’infrastruttura IT robusta e altamente flessibile capace di rispondere prontamente a situazioni di emergenza come quella tuttora in corso.