Per le imprese di piccole dimensioni, l’accesso a fondi e finanziamenti è di vitale importanza. Vedersi tagliare questa preziosa risorsa è quanto di peggio possa accadere, soprattutto quando ci si trova a operare in mercati “svantaggiati” come quelli del Mezzogiorno.
A lanciare l’allarme sono state 78 imprese calabresi, oggi a rischio fallimenti a causa della prescrizione anticipata delle agevolazioni previste dalla ex Legge 488/92.
I tagli, scaturiscono dalle restrizioni applicate nella legge Finanziaria in corso, che chiudono i cordoni su milioni di euro di contributi a fondo perduto.
In pratica, con la Finanziaria 2008 lo Stato ha attuato un giro di vite sulla cosiddetta “perenzione amministrativa” necessaria a ottenere i fondi: il periodo di conservazione dei residui delle spese in conto capitale è scalato da 7 a 3 anni. Di conseguenza, le erogazioni delle agevolazioni stanziate in bilancio entro il 31 dicembre 2004 ed anni precedenti, concesse ai “progetti non confinanziati” che avevano diritto ai contributi a fondo perduto, sono state sospese.
Il tutto, nonostante l’impegno preso nei mesi scorsi dal Ministero per lo Sviluppo Economico per accelerare i tempi e riavviare le erogazioni di quei fondi, caduti in prescrizione, ma destinati ad aziende aventi ancora diritto.
Così ben 54,2 milioni di euro di finanziamenti a fondo perduto si trovano ancora oggi nello stato di prescrizione anticipata.
A farne le spese sarebbero, soltanto in Calabria, settantotto iniziative imprenditoriali, beneficiarie delle agevolazioni previste dalla legge 488/92. La crisi, tuttavia, potrebbe estendersi a tutto il Mezzogiorno.