Gli investimenti digitali delle aziende nel 2021 si concentreranno soprattutto nelle tecnologie per abilitare lo smart working, in continuità con quanto avvenuto nell’ultimo anno caratterizzato dalla pandemia. Lo rileva una survey condotta da Aruba Enterprise e CIONET Italia fra decision maker dell’area IT e Innovation, di 200 imprese per il dopo Covid. E’ pari al 63% la percentuale di coloro che punteranno alla continuità negli investimenti IT: cybersecurity, advanced analytics, progetti in cloud. Per quanto concerne le richieste del Business all’IT, spiccano smart working ed HR management. Seguono big data e predictive analysis (55%), digitalizzazione delle vendite (49%), business continuity (43%). Meno prioritari saranno gli investimenti in customer service e produzione.
=> Ufficio, casa o smart working? Le preferenze degli italiani
Priorità IT
Trend
Prosegue anche il trend che vede i responsabili e i reparti IT sempre più coinvolti nei processi decisionali di business (69%), mentre per il 61% ci sarà maggiore necessità di agilità dell’IT. Il 37% punta su un maggiore coinvolgimento dei CIO anche nella employee experience e nei processi che riguardano la business continuity aziendale (33%). Anche qui, si tratta di cambiamenti che riguardano più la gestione interna (come le nuove modalità di smart working) che nei rapporti esterni, dato che solo il 29% degli intervistati pensa che ci sarà un maggiore coinvolgimento dei CIO nella customer experience.
Per quanto la crisi economica determinata dal Covid abbia un impatto importante, una netta maggioranza degli intervistati (63%) ritiene che nel 2021 verrà promossa una strategia di adozione e accelerazione all’utilizzo di nuove tecnologie per colmare i gap esistenti in termini di digital transformation. Solo il 6% si baserà invece su tagli e blocchi di nuovi progetti.
Gli ambiti tecnologici su cui puntare: cyber-security, 57%, advanced analytics (45%), cloud (43%), IT modernization (37%), soluzioni di dematerializzazione, come firma digitale o conservazione digitale a norma (33%). Meno prioritari gli investimenti legati all’intelligenza artificiale (18%).
Infine, i criteri per scegliere i partner tecnologici: la maggioranza degli intervistati (63%) ritiene prioritaria la flessibilità nelle condizioni contrattuali. Seguono criteri già noti, quali il supporto diretto da parte del provider (52%) e la scalabilità delle soluzioni offerte (52%). Crescono le necessità di soluzioni studiate ad hoc, con il 46% del campione che vorrebbe un team dedicato, e si delinea un nuovo trend legato alla sostenibilità ambientale, 33%.
«L’accelerazione alla digital transformation avviata nel 2020, avrà, nel 2021, l’obiettivo di colmare tutti quei gap tecnologici che hanno colpito le aziende meno digitalizzate – commenta Vincenzo Maletta, Head of Sales di Aruba Enterprise –. Si nota come il processo di spesa legato alla digitalizzazione delle aziende sia in una fase di completamento, motivo per cui nel 2021 si potrà lavorare in maniera più strutturata allocando le opportune risorse in servizi di cyber-security, cloud, big data e business continuity, con un occhio di riguardo alla employee experience, ancora più che alla customer experience».