Come trasformare gli utenti online in clienti

di Anna Fabi

Pubblicato 11 Febbraio 2021
Aggiornato 20 Settembre 2022 10:53

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Digital marketing: come incrementare le vendite, dalla landing page alla selezione del target, i consigli Across per trasformare gli utenti in acquirenti.

Ormai è assodato: se qualcosa di buono ha portato il 2020 è stata l’accelerazione nel processo di digital transformation in Italia. È stato, infatti, un anno di riscossa per l’e-commerce, soprattutto per gli acquisti online di prodotto: +5,5 miliardi di euro in 12 mesi (Osservatorio eCommerce B2C – School of Management del Politecnico di Milano e Netcomm). Un contesto evoluto, in cui non basta più essere presenti online ma in cui diventa essenziale scoprire come farlo e in che modo intercettare nuovi clienti. Il punto di partenza? Concentrarsi sul Customer Journey  per individuare i bisogni degli utenti e capire quali soluzioni fornirgli.

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In pratica, definire i punti cardine di una analisi mirata che permetta poi di attuare una strategia online a copertura dell’intera customer experience, da un lato per migliorare le azioni di marketing e ottimizzare le performance di lead generation, dall’altro per acquisire e fidelizzare i clienti. Per raggiungere questi obiettivi può essere utile seguire i consigli degli esperti del settore digitale. Come quelli forniti da Across, specializzata nel performance marketing multicanale.

Landing page

Secondo Across, dopo la pianificazione ci sono concretamente due aspetti da curare con particolare attenzione. Il primo è legato alla costruzione di una landing page efficace. La prima cosa che un utente vede una volta che ha cliccato su un annuncio online, infatti, è proprio la landing page. Secondo Sergo Brizzo, CEO di Across Si tratta di un elemento essenziale in quanto rappresenta lo spazio entro il quale un utente può diventare un potenziale acquirente. E a seconda del messaggio che viene veicolato, sarà essenziale bilanciare sempre il copy e le immagini.

Elemento principale in ogni landing page è il form. Non si tratta di un semplice modulo da compilare, ma dello strumento che ha tutte le potenzialità per avvicinare nuovi possibili clienti interessati al proprio business. Dove posizionarlo? È essenziale collocarlo nel punto giusto della landing page, in maniera tale che non influisca sull’esperienza dell’utente ma che sia comunque riconoscibile nel momento in cui l’utente lo cerca. Il posto in cui si tende generalmente a collocarlo è in alto a destra, dove l’utente lo percepisce più vicino, seguendo quello che è l’ordine di lettura occidentalesecondo Brizzo.

Targettizzazione

Il secondo aspetto essenziale da valutare è quello di creare una targetizzazione mirata. Le aziende spesso investono grossi budget per promuovere un prodotto o servizio il più possibile e aumentare così le vendite, ma a chi viene veicolato poi questo annuncio? Non è detto che tutti nutrano lo stesso interesse indistintamente. Continua Brizzo “Proprio perché le persone online sono tantissime vanno selezionate e raggiunte, in maniera tale da non sprecare risorse. Quanto più è interessato il target cui ci si rivolge, tanto più le campagne performeranno meglio.”

Ogni canale avrà, dunque, i suoi strumenti: nel mondo dei Social e di Google ADS è possibile scendere molto nel dettaglio e costruire il proprio target selezionandolo per dati demografici e affinando il target tramite gli interessi. Nell’ambito dell’Email Marketing, la targetizzazione dipende dalle informazioni raccolte nel database. Nell’ambito del Native Adv, ancora, grazie alla combinazione di titoli e immagini è possibile avviare il processo inverso ed attirare l’attenzione del cliente target.

Retargeting

E ancora relativamente al processo di targetizzazione, Brizzo prosegue: “Il target può essere composto da un pubblico freddo, ovvero che non conosce ancora il brand, oppure caldo, vale a dire un pubblico che ha già mostrato interesse verso i prodotti e/o servizi oggetto della campagna. E’ essenziale coinvolgere questo secondo gruppo con delle attività mirate di re-targeting.”

Ossia attività atte a “ripescare” una persona che ha abbandonato la navigazione. O che dopo aver visualizzato una landing page sullo smartphone, si è spostata su PC. Grazie al re-targeting è possibile intercettare lo stesso utente su altri canali, per invogliarlo a riprendere da dove si era interrotto. Un ulteriore fondamentale tassello, dunque, per intercettare utenti, trasformarli in clienti ed incrementare le proprie vendite.