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Ufficio, casa o smart working? Le preferenze degli italiani

di Anna Fabi

9 Febbraio 2021 10:52

Smart working o ufficio? L'analisi di PMI.it e T-Voice rivela che nel post Covid i dipendenti italiani preferirebbero stare in sede 2/3 giorni a settimana.

L’esplosione della pandemia da Coronavirus ha portato aziende e professionisti di tutto il mondo ad orientarsi, ove possibile, verso il lavoro da casa per evitare spostamenti, assembramenti e situazioni a rischio di contagio. In Italia, nonostante il tema sia ormai di estrema attualità, si confonde ancora lo smart working con il telelavoro. Lo conferma l’analisi in questo ambito condotta dal PMI.it con T-Voice, la società specializzata in opinion mining e sentiment analysis di contenuti digitali.

Vediamo in dettaglio l’idea che i dipendenti italiani si sono fatti in questo ultimo anno sul lavoro agile e da remoto (le analisi sono state condotte su più di 12.000 testi in lingua italiana riguardanti il tema “smartworking”, presenti nel Web e sui principali Social Network per il periodo che va dal 1 al 31 gennaio 2021).

=> Gestire il business da remoto: soluzioni Cloud per le PMI

Smart working o telelavoro: facciamo chiarezza

Stando alle discussioni in rete sembra esserci ancora confusione nel nostro Paese tra termini come smart working, lavoro agile, remote working e telelavoro: l’opinon analysis rivela che oltre il 96% degli italiani parla di smart working e quasi nessuno di lavoro agile (3,43%). In molti poi confondono lo smart working con il telelavoro. Quel che ancora non sembra chiaro è che il lavoro da remoto può essere smart working, ma che il vero smart working non significa “lavorare da remoto”. Vediamo le differenze:

  • Remote working significa lavoro da un luogo diverso dall’ufficio aziendale. Si tratta di una modalità particolarmente legata alla tecnologia, in quanto si basa su modalità in cui il confronto e la comunicazione con colleghi e clienti avviene attraverso piattaforme e applicativi online (es: Skype, Hangout, Zoom e altre soluzioni di social collaboration come Slack, Hibox, Asana, etc.
  • Telelavoro è l’attività svolta (con specifico contratto) da una postazione fissa predefinita, in un luogo diverso dall’azienda ma con la medesima rigidità oraria comparabile a quella del lavoro in azienda.
  • Smart working (o lavoro agile) è un approccio flessibile all’attività lavorativa, che può essere svolto in diversi luoghi (in base alle necessità del dipendente) e senza specifici vincoli di orario. Si tratta di un paradigma basato su responsabilità e fiducia ai lavoratori nel rispetto di regole e linee guida condivise con l’organizzazione. I lavoratori vengono gestiti e valutati sulla base dei risultati abbandonando gli schemi tradizionali del controllo. Lo smart working mira ad aumentare la produttività e migliorare il benessere singolo (lavoratore) e collettivo (organizzazione).

=> Lo Smart Working non è Remote Working

Lavoro da casa o in ufficio: cosa preferiscono gli italiani

Analizzando le preferenze dei lavoratori italiani si osserva un preponderante volontà (76,8%) di alternare giorni lavorativi in ufficio ad altri di home working, una flessibilità tipica del lavoro agile. Pochissimi (9,64%) sembrano preferire il lavoro esclusivamente da casa, rispetto al lavoro solo in ufficio (preferito dal 13,58%).

Entrando ancor più nel dettaglio di come i dipendenti italiani vorrebbero distribuire le proprie giornate lavorative tra lavoro in ufficio e a casa:

  • il 15,76% sceglierebbe di restare a casa massimo un giorno a settimana;
  • l’80,74% farebbe più o meno a metà, lavorando da casa 2-3 giorni a settimana;
  • il rimanente 3,5% sceglierebbe di stare a casa la maggioranza del tempo (4-5 giorni a settimana).

Il Web Opinion Index (che misura il livello di preferenza tra smartworking e lavoro in ufficio) conferma che gli italiani – dovendo scegliere tra andare solo in ufficio o stare solo a casa – preferirebbero stare in azienda.

Tra i principali vantaggi dello smart working viene evidenziato in primo luogo (66,8%) il minore stress, legato principalmente alle trasferte casa-lavoro, a seguire la conciliazione della vita privata/lavorativa (16,31%), il miglioramento della produttività (10,36%) e la sostenibilità ambientale.

Tra i principali svantaggi dello smart working vengono citati in ordine decrescente:

  • monitoraggio e valutazione, ovvero un maggiore controllo da parte del datore (76,55%);
  • una penalizzazione per le relazioni tra colleghi (12,33%);
  • la necessità di migliorare la digitalizzazione delle aziende (4,71%);
  • l’isolamento (4,47%);
  • la sensazione di perdere tempo (1,95%).