Torna a scendere, per la prima volta da cinque settimane, l’indice RT che misura il contagio Covid, ma «l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Questo il punto fondamentale del consueto monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, in base al quale il Ministero della Salute stabilisce le regole anti Covid da seguire nelle diverse Regioni, attribuendo le diverse fasce di rischio.
In parole semplici, la situazione generale migliora probabilmente grazie al mini-lockdown di Natale, ma la fase resta delicata. L’indice RT è di poco sotto soglia 1, scendendo di circa un punto percentuale rispetto al precedente 1,09 che aveva determinato il passaggio di mezza Italia in zona arancione.
Fasce di rischio per le Regioni
Scende visibilmente anche il numero delle Regioni classificate a rischio alto. Erano 11 la settimana scorsa, mentre sono 4 in base al report di venerdì 22 gennaio: Sardegna, Sicilia, Umbria e provincia di Bolzano. Sono 11 quelle a rischio moderato, di cui 5 a forte rischio peggioramento: Lazio, Marche, Molise, provincia di Trento, Valle d’Aosta. Rischio basso, invece, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria e Toscana. La provincia di Trento si sta addirittura avvicinando alla zona bianca, che non prevede nessuna restrizione se non l’obbligo di rispettare le regole di protezione individuale (mascherine, distanziamento di almeno un metro, e via dicendo).
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I passaggi cromatici del fine settimana vedono la Lombardia tornare in zona arancione prima del tempo, per un errore nei dati che è stato corretto. L’unica altra variazione riguarda la Sardegna retrocessa in zona arancione, mentre Trento resta gialla (avrebbe potuto diventare la prima zona bianca d’Italia). In base alle nuove ordinanze, si confermano arancioni anche Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Per riassumere, ecco la ripartizione dal 24 gennaio:
- area gialla: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana;
- area arancione: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta;
- area rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.
Zone e regole nella UE
Intanto, anche l’Unione Europea sta studiando nuove misure anti Covid. La presidente della commissione, Ursula Von der Leyen, ha annunciato l’intenzione di introdurre zone rosso scuro caratterizzate da contagio molto elevato, con restrizioni particolari alle frontiere. Nel dettaglio: test prima della partenza e quarantena dopo l’arrivo, niente viaggi non essenziali, sia all’interno dei Paesi che attraverso i confini nell’Ue. Il tutto, però, senza penalizzare il mercato interno.
Bruxelles discute anche del certificato vaccinale, documento che potrebbe consentire spostamenti più liberi a chi è stato vaccinato. Ma si è ancora in fase di dibattito, non ci sono decisioni in vista perché le variabili sconosciute in gioco, anche sul fronte medico, restano troppe. Per esempio, sottolinea Von der Leyen, non siamo sicuri che il vaccino inibisca la trasmissione del virus va parte della parte vaccinata. In parole semplici: il vaccino protegge dalla malattia ma non ci sono evidenze sul fatto che la persone vaccinata non possa restare portatore sano. Parametro essenziale per poter vantare un documento vaccinale che abiliti agli spostamenti liberi. Oltre a questi dubbi medici, le istituzioni europee nutrono anche incertezze politiche: è necessario proteggere anche coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi, nonché tutelare la riservatezza dati personali.
Regole in Italia
Ricordiamo infine, come di consueto, le principali regole da seguire nelle diverse fasce cromatiche in Italia, che indicano il rischio Covid, sottolineando che in tutto il Paese fino al 15 febbraio sono chiusi i confini regionali.
- Zone rosse: divieto di spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non per motivi di salute, lavoro o necessità. E’ consentito andare a trovare parenti e amici, in un massimo di due persone, per una sola volta al giorno. Chiusi tutti i negozi, con l’eccezione di quelli che vendono generi di prima necessità (alimentari, farmaci, edicole, tabacchi, e tutti gli esercizi compresi negli allegati 23 e 24 al Dpcm del 14 gennaio). Bar e ristoranti non possono fare servizio al tavolo, ma solo asporto e consegne a domicilio. Il delivery non ha limiti di orario, il take away è consentito fino alle 18 per i bar e fino alle 22 per i ristoranti.
- Zone arancioni: spostamenti liberi all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22. POssono uscire dal Comune gli abitanti dei centri sotto i 5mila abitanti, restando in un raggio di 30 km e senza andare nei comuni capoluogo. Aperti i negozi. Per i bar e i ristoranti, stesse regole previste nelle zone rosse.
- Zone gialle: spostamenti liberi all’interno della Regione dalle 5 alle 22. Aperti i negozi, bar e ristoranti possono fare servizio al tavolo fino alle 18. Su take away e delivery, stesse regole delle altre zone.
- Zone bianche: rispetto delle regole sul distanziamento sociale e i dispositivi di protezione individuale.