Recovery Plan italiano: correttivi entro febbraio, aiuti da giugno

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 20 Gennaio 2021
Aggiornato 25 Aprile 2021 19:50

Recovery Plan italiano in linea con gli obiettivi UE, da rafforzare su obiettivi e riforme: nuove proposte entro febbraio, prime erogazioni dopo tre mesi.

Per il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, il Recovery Plan italiano è una buona base di partenza, ma è necessario lavorare per rafforzarla. La valutazione, espressa a margine della prima riunione 2021 tra i ministri delle Finanze dell’eurozona, riflette in un certo senso lo scenario in evoluzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che una volta definito fungerà anche per l’Italia da punto di riferimento per l’utilizzo dei fondi europei stanziati nell’ambito del programma Next Generation EU per risollevare il Paese dalla crisi economica causata dal Covid-19.

Al vaglio dell’Eurogruppo, le proposte dei diversi Stati Membri in tema di riforme (per l’Italia spiccano quella della Pubblica Amministrazione, della Giustizia e del Fisco), piani di sviluppo e nuove infrastrutture. Il Recovery Plan italiano, in base alle dichiarazioni di Gentiloni, risulta convergente con i nostri obiettivi e politiche UE ma:

ha bisogno di essere rafforzato sotto l’aspetto delle riforme, delle raccomandazioni specifiche per il Paese, del calendario e degli obiettivi da raggiungere.

Non si tratta di critiche specifiche al piano italiano ma di valutazioni generali che riguardano un po’ tutti i PNRR presentati a Bruxelles. Il punto chiave è mirare in alto aumentando l’ambizione delle riforme, garantire più dettagli sugli obiettivi da raggiungere e assicurarsi che i piani convergano.

Un parere affine a quello dello stesso Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che nella stesse sede dell’Ecofin ha affermato la necessità di coordinamento a livello europeo della fase finale degli aiuti, mirati a risolvere specifici problemi e inevitabilmente temporanei, perché capaci di innescare comunque dinamiche di rilancio strutturale. L’obiettivo dichiarato dal nostro Governo, è infatti quello di aumentare il potenziale di crescita della nostra economia e garantire la sostenibilità del debito.

=> Recovery Plan: nuova programmazione per il PNRR

Le osservazioni formali sui Recovery Plan potranno essere sottoposte alla Commissione Europea fino a fine febbraio. Dopo di che ci saranno fino a  tre mesi per partire con l’erogazione vera e propria dei primi stanziamenti agli Stati Membri, che verosimilmente dovrebbero iniziare ad arrivare entro giugno.

Per l’Italia si tratta, lo ricordiamo, di 209 miliardi di euro complessivi. Siamo pronti? Fino a un certo punto. La crisi di Governo ha inferto una battuta d’arresto non banale alla roadmap dell’Esecutivo, nonostante un rientro piuttosto rapido della crisi stessa. Il tempo dunque stringe, e la strada da seguire è quella tracciata da Gentiloni:

affrontare la sostenibilità del debito anche con misure per aumentare la crescita.

PNRR: obiettivi del Recovery Plan italiano

  • ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi Covid;
  • allineare il tasso di crescita dell’economia italiana a quello UE;
  • aumentare gli investimenti pubblici almeno al 3% del PIL;
  • aumentare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo oltre la media UE;
  • portare il tasso di occupazione in linea con quello UE;
  • innalzare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità;
  • ridurre il gap territoriale di reddito, occupazione, infrastrutturale e dei servizi pubblici;
  • aumentare l’aspettativa di vita in buona salute;
  • migliorare tasso di natalità e crescita demografica;
  • ridurre abbandono scolastico e inattività giovanile;
  • migliorare le competenze degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
  • rafforzare la sicurezza e la resilienza dinanzi a calamità, mutamenti climatici, epidemie e rischi geopolitici;
  • promuovere filiere agroalimentari sostenibili e ridurre gli sprechi alimentari;
  • garantire la sostenibilità della finanza pubblica.