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Covid: regole e deroghe prima e dopo il 15 gennaio

di Anna Fabi

12 Gennaio 2021 16:04

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Fino al 15 gennaio Regioni chiuse e consuete regole e deroghe per zone gialle e arancioni, dal 16 probabili nuove restrizioni per movida e ristorazione.

Mentre il Governo si appresta a definire i nuove paletti anti Covid da sabato 16 gennaio può essere utile ricordare le norme valide fino a venerdì 15 gennaio su spostamenti, negozi, attività economiche, anche con l’aiuto che delle FAQ della Presidenza del Consiglio, che forniscono una serie di chiarimenti interpretativi sulle regole contenute nel decreto 1/2021, coordinate con quelle del Dpcm 3 dicembre. E sulle deroghe ammesse. Successivamente, interverranno i nuovi decreti in preparazione.

Regole Covid fino al 15 gennaio

Resta la divisione delle Regioni in fasce di rischio. La situazione attuale è la seguente:

  • Lombardia, Veneto, Emila Romagna, Calabria e Sicilia arancioni,
  • tutto il resto d’Italia in zona gialla.

Alle normali restrizioni previste per queste due fasce di rischio Covid, si aggiungono gli ulteriori paletti del decreto 1/2021, che per esempio prevede il divieto di spostamenti fra Regioni in tutto il Paese. La norma è contenuta nell’articolo 1, comma 1, del decreto:

dal 7 al 15 gennaio 2021è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.

Le esigenze che motivano gli spostamenti devono essere comprovate da autocertificazione. Il modulo in ogni caso viene fornito dalle forze dell’ordine nel momento in cui effettuano un eventuale controllo (quindi è possibile compilarlo al momento).

La chiusura dei confini regionali regionali comporta, fra le altre cose, i seguenti divieti: spostamenti per turismo, o per andare a trovare parenti che vivono in un’altra Regione (anche se si tratta di genitori anziani). Poi ci sono le varie eccezioni. Ad esempio nel caso in cui ci si debba recare da un parente che necessita di assistenza per motivi di salute (ad esempio, perché non autosufficiente). Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria: di norma la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste. Sono consentiti gli spostamenti fra Regioni per aggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé: bisogna però effettuarli compiendo il tragitto più breve (non si può, ad esempio, fare una tappa per andare a trovare un amico). Fra le altre tipologie di spostamenti consentiti fra Regioni, quelli per andare ai funerali di parenti stretti.

Per quanto riguarda i motivi di necessità, la valutazione sulla effettiva sussistenza, in ciascuna vicenda concreta, è rimessa all’autorità competente. Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli articoli 18 e seguenti della legge 689/1981.

Una breve precisazione sulla scuola: dall’11 gennaio è possibile riprendere le attività in presenza anche nei licei, ma bisogna consultare le regole previste a livello locale perché, nella maggioranza dei casi, in realtà, le Regioni non hanno riaperto le scuole superiori.

Queste regole sono valide fino al 15 gennaio indipendentemente dalla fascia di rischio a cui appartiene la propria Regione. Per il resto, bisogna attenersi alle norme previste per le zone. Quindi, in base alla classificazione che resterà valida fino a venerdì 15 gennaio, ecco le ulteriori regole.

Zona arancione

Riguarda Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Sicilia.

  • Spostamenti vietati fra Comuni diversi. Fanno eccezione solo i centri sotto i 5mila abitanti, dai quali si può uscire restando in un raggio di 30 km e senza andare in una città capoluogo di provincia o di regione. Resta sempre la possibilità di spostarsi anche fra Comuni diversi per motivi di lavoro, salute, necessità. Per gli spostamenti all’interno del proprio Comune, c’è il coprifuoco dalle 22 alle 5. Quindi, ci si può spostare liberamente dalle 5 del mattino alle 22 di sera, senza bisogna di alcuna motivazione o autocertificazione. Negli orari coperti dal coprifuoco, invece, tornano la necessità di produrre autocertificazione sulle comprovate esigenze.
  • Negozi: sono chiusi tutti quelli all’interno dei quali bisogna rispettare sempre i protocolli anti Covid (numero massimo di persone ammesse, ingressi e uscite differenziati dove possibile, distanziamento di almeno un metro, mascherina). Ricordiamo che in realtà l’obbligo di mascherina e distanziamento sociale è sempre previsto, anche all’aperto.
  • Ristorazione: sono chiusi bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, se non per take away e delivery. Qui c’è una precisazione importante: il dibattito sull’ipotesi (molto probabile) di introdurre nuovi paletti all’asporto nei bar potrebbe generare confusione. Fino al 15 gennaio, lo ripetiamo, restano le regole attuali, per cui l’asporto è possibile dalle 5 alle 22. La consegna a domicilio è prevista senza limiti di orario. Bar e punti di ristoro possono restare aperti, senza limiti di orario, esclusivamente nelle aree di servizio autostradali (non in quelle invece che si trovano su superstrade, strade statali, e via dicendo), negli ospedali e negli aeroporti. Possono restare aperti i ristoranti negli alberghi, esclusivamente per clienti che vi alloggiano.
  • Attività: sono chiusi palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, culturali, sociali, ricreativi, sale giochi, cinema, teatri, discoteche. Sospesi convegno e congressi, che si possono organizzare solo con modalità a distanza.

Zona gialla

Riguarda tutte le altre regioni italiane, ad eccezione delle cinque in zona arancione. Le differenze sostanziali rispetto alla zona arancione sono rappresentate dal fatto che gli spostamenti sono liberi all’interno dell’intera regione, sempre nel rispetto degli orari del coprifuoco. E che i bar e i ristoranti possono restare aperti anche per il consumo al tavolo, ma solo fino alle 18, e con una serie di regole da rispettare: ad esempio, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone. Restano chiuse anche in zona gialla le altre attività commerciali non consentite in quelle arancioni (palestre, cinema, teatri, e via dicendo).

Regole Covid dopo il 15 gennaio

Saranno inserite nei provvedimenti in preparazione da parte del Governo, attesi per i prossimi giorni. Ci saranno un decreto che prolunga lo stato d’emergenza, e che potrebbe fissare anche ulteriori regole generali (anche sulla classificazione del livello di rischio delle Regioni), e un Dpcm con le norme su spostamenti e attività consentite a partire dal 16 gennaio (e prevedibilmente, fino al fine marzo).

Ci sono molte anticipazioni sulle misure allo studio. Sembra certo che verrà prorogata la chiusura dei confini regionali in tutto il Paese. Si preparano nuove norme anti movida, come la limitazione dell’orario in cui i bar possono effettuare l’asporto (fino alle 18, non più fino alle 22). Le prime certezze ufficiali arriveranno già domani, mercoledì 13 gennaio, con il ministero della Salute Roberto Speranza che illustrerà le misure in Parlamento.