Missione, semplificare l’ingresso nel mercato del lavoro europeo di professionalità di alto livello provenienti da Paesi extra-Ue: a tal fine, i ministri dell’Interno dell’Unione europea, approvando il “Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo”.
Oltre che contrastare l’immigrazione clandestina, il Piano si prefigge di promuovere una politica comune – avallata dai leader europei il prossimo 15 ottobre – che sosterrà la mobilità di professionisti di Paesi in via di sviluppo, in grado di offrire un contributo attivo all’economia europea grazie ai propri skills.
Ancora non sono state stabilite tempistiche entro cui la “Carta Blu” – risposta europea alla Green Card statunitense – entrerà in vigore. Probabilmente entro fine anno.
Grazie alla Carta Blu i candidati avranno la possibilità di ottenere più rapidamente permessi di lavoro ed ottenere agevolazioni personali.
L’importanza dell’adozione di una soluzione di questo tipo anche in Europa è confermata dai numeri: in Europa solo l’1,72% della forza lavoro straniera è rappresentata da immigrati altamente qualificati. Mentre in Australia la stessa percentuale raggiunge quota 9,9% e 3,2% negli Stati Uniti.
Secondo gli analisti, però, la Carta Blu presenterebbe un handicap, ossia consentire l’accesso agli stati europei uno per volta: dopo 18 mesi di permanenza, se l’immigrato necessita di trasfersi in un altro Stato membro dovrà richiedere una nuova Carta Blu entro un mese.