Le spese pagate con carta aziendale non concorrono al cashback: il rimborso del 10% partito sperimentalmente lo scorso 8 dicembre riguarda esclusivamente gli acquisti personali. Ogni persona può partecipare attivando molteplici opzioni di pagamento, viceversa a ogni singolo strumento può essere abbinata una sola persona, indipendentemente dall’eventuale numero di cointestatari. Sono le regole dell’operazione Cashback, in base alle FAQ pubblicate sul sito della app IO e del portale di Italia Cashless.
Partiamo dal fatto che sono ammessi solo acquisti a carattere privato. Ne consegue che se un acquisto viene pagato, ad esempio, con una carta aziendale, non sarà conteggiato ai fini del rimborso.
Le spese che rispondono a esigenze lavorative, professionali o aziendali non sono valide ai fini del Cashback.
=> Guida al piano Cashless: Lotteria scontrini e Cashback
In generale, le regole sul rapporto fra soggetto che effettua le spese e strumento di pagamento sono stringenti. E devono evitare da una parte che si possano conteggiare spese non ammesse, dall’altra che un singolo acquisto venga attribuito a più di una persona. Può succedere, ad esempio, nel momento in cui una spesa viene pagata con una carta cointestata a più persone. Esempio: un bancomat cointestato a due coniugi, potrà essere caricato sulla app IO di uno solo dei due come metodo di pagamento con accesso al cashback.
Nel caso in cui lo stesso metodo di pagamento sia cointestato, solo uno dei titolari può concorrere al programma con quello strumento.
Altra regola: non è possibile partecipare al cashback con una carta intestata a un’altra persona. Deve corrispondere la titolarità dei metodi di pagamento elettronico su cui viene attivato il Cashback. I minorenni non possono partecipare nemmeno se sono intestatari di una carta, ma il genitore può eventualmente indicare fra i proprio metodi di pagamento abilitati la carta cointestata con il figlio minorenne.
Un’avvertenza importante sui metodi di pagamento accettati. Come è noto, il piano ha l’obiettivo di stimolare la moneta digitale, per cui sono validi tutti i pagamenti digitali.
Ma di norma sono esclusi i bonifici. Quindi, in base a questa regola, sono esclusi bonifici, addebiti diretti su conto corrente, addebiti su carta, operazioni ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente, ad esempio pagamento bollette, abbonamenti telefonici o televisivi.
Gli addebiti diretti su conto corrente, come appunto i bonifici, sono esclusi dal programma, così come le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente.
Non è necessario avere un conto corrente, ma bisogna essere titolari di uno strumento che preveda un codice IBAN. Per ottenere il rimborso, l’unica modalità prevista è il bonifico.
Ricordiamo che l’IBAN può essere associato a un conto corrente, ma anche a una specifica tipologia di carte.
Chi non ha smartphone o tablet non può utilizzare la app IO, quindi ha opzioni limitate di partecipazione al piano. Può comunque utilizzare i sistemi messi a disposizione direttamente dagli issuer convenzionati, che consentono di far concorrere gli acquisti automaticamente. Sono: American Express, Pagobancomat Pay, app BancoPosta, app Postepay, app Sella, Enel X Pay, Flowe, Hype, Nexi Pay, Satispay, Yap.
Esiste anche la possibilità che un metodo di pagamento elettronico non sia attivabile sulla app IO. Anche in questo caso, nell’attesa che la app venga estesa, bisogna verificare se chi ha emesso o gestisce il tuo metodo di pagamento (issuer) ha messo a disposizione un sistema alternativo a IO per iscriversi e attivare i propri metodi al Cashback. Anche le transazioni effettuate con i metodi registrati sui sistemi alternativi a IO, saranno visibili dentro IO nella sezione Portafoglio, nell’area relativa al Cashback. Al momento, IO supporta le seguenti carte: American Express, Diners, JCB, Maestro, Mastercard, Pagobancomat, Postamat, Visa, Visa Electron, V-pay. Non sono supportati altri metodi di pagamento, ma alcune app possono essere aggiunge al proprio POrtafogli, in attesa di essere attivate: Apple Pay, Google Pay, Pay Pal, Samsung Pay. Con Bancomat Pay e Satispay non si può pagare su IO ma si può scaricare la app specifica per abilitare il cashback, i cui acquisti saranno visibili anche su IO.
Come detto, si possono attivare più metodi di pagamento per partecipare al cashback, non c’è un limite massimo, nel rispetto delle regole sopra riportate sulla titolarità. Non è possibile caricare sulla app IO una carta che è già stata indicata da un altro partecipante. E, indipendente dal numero di strumenti di pagamenti registrati, è il singolo cittadino che partecipa al Cashback. Le transazioni effettuate tramite i metodi di pagamento attivati saranno conteggiate cumulativamente ai fini del programma. Gli eventuali rimborsi vengono riconosciuti all’individuo, identificato tramite il suo codice fiscale.
Un’altra importante esclusione dal cashback è rappresentata dall’e-commerce. Valgono solo gli acquisti effettuati in punti vendita fisici, mentre è sempre escluso l’online. E’ però possibile partecipare con acquisti consegnati e pagati a domicilio, se per la transazione è stato utilizzato un dispositivo fornito da Acquirer Convenzionati che permettano di partecipare all’iniziativa.
Infine, una precisazione sul modo in cui funziona il programma: una volta effettuata l’iscrizione, non c’è bisogna di ripeterla a ogni singola riapertura semestrale, si resta automaticamente iscritti con i metodi di pagamenti selezionati. Al termine di ciascun periodo si conclude il calcolo delle transazioni che consentono di ottenere i relativi rimborsi, e si riparte da zero all’avvio del periodo successivo.
Ricordiamo i periodi: il cashback sperimentale di Natale dura dall’8 dicembre al 31 dicembre (in vista potrebbe in realtà esserci una proroga al 6 gennaio, ma al momento la data resta il 31 dicembre). Dal prossimo primo gennaio, inizia il cashback semestrale, gennaio-giugno, e luglio-dicembre. Per ogni semestre bisogna avere un minimo di 50 transazioni. Non c’è limite minimo di spesa per singola transazione, c’è invece un tetto massimo di rimborso a 15 euro (che quindi resta immutato se si spendono più di 150 euro).
C’è un tetto massimo semestrale di rimborso pari a 150 euro. Stesso limite, relativo al dicembre 2020, per la sperimentazione di Natale, con un numero di acquisti massimo che però scende a 10 scontrini. In ogni momento c’è la possibilità di attivare o disattivare i metodi di pagamento o di cancellarsi dal programma.