Approvato anche alla Camera il decreto Ristori, dopo il voto di fiducia al Senato sul maxi-emendamento che racchiude le proposte approvate nelle Commissioni riunite di Bilancio e Finanze, e che sostituisce il testo originario perchè vi include i decreti Ristori bis, ter e quater.
Si tratta del ddl n. 1994 di conversione in legge del decreto-legge n. 137 (Tutela della salute e misure di sostegno economico connesse all’emergenza COVID). Il valore complessivo del provvedimento è pari a circa 19 miliardi per il solo 2020 e circa 8 per il 2021. Il nuovo Dl Ristori è un pratica una semi-manovra economica che, di fatto, si muove in parallelo con al Legge di Bilancio anticipando gran parte delle misure di sostegno resesi necessarie a causa della crisi Covid e che “non potevano aspettare” i tempi standard della sessione di Bilancio.
L’articolo 4-ter semplifica l’accesso alle procedure di sovraindebitamento per imprese e consumatori, anticipando l’applicazione di alcune norme del nuovo Codice non entrate ancora in vigore, ed applicandole anche alle procedure attualmente pendenti. In particolare: viene annesso nella definizione di “consumatore” la persona fisica che è socio di società di persone, se il sovra-indebitamento riguarda soltanto i suoi debiti personali; viene contemplata l’ipotesi di stralcio per tributi costituenti risorse proprie UE, IVA e ritenute; si estendono gli effetti dell’accordo di composizione della crisi ai soci illimitatamente responsabili; si estendono le opzioni di procedura unica ai membri di una stessa famiglia e quelle di ristrutturazione ai debiti derivanti da cessione quinto, TFR, pensione e prestito su pegno.
Oltre alle tante formule di indennizzo diretto già previste, poi, il nuovo decreto Ristori prevede un nuovo pacchetto di misure che estendono gli aiuti già concessi, muovendosi lungo la stessa direttrice tracciata: agevolazioni fiscali da un lato e dall’altro ristori economici alle attività più colpite dalle restrizioni governative. Più in dettaglio, in questo provvedimento trovano posto:
- moratoria mutui casa (Fondo Gasparrini) – proroga a fine 2021, anche per lavoratori che hanno subito sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni e autonomi o liberi professionisti in perdita di almeno il 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019;
- versamenti sospesi (seconda/unica rata acconto imposte sui redditi e IRAP) – rateizzazione dal 30 aprile 2021 (massimo 4 rate);
- esenzione Tosap e Cosap – proroga a marzo 2021 per bar, ristoranti e ambulanti;
- rimborso affitti – contributo del 50% dello sconto, fino a 1200 euro in 12 mesi, per chi riduce il canone della prima casa agli inquilini per abitazioni nei comuni ad alta tensione abitativa, in relazione a contratti in essere al 29 ottobre 2020;
- equo compenso per i professionisti che seguono i lavori per interventi agevolati in edilizia (articolo 17-ter).
Tra le novità anche la detassazione di contributi e indennità Covid (articolo 10-bis): non sono imponibili IRPEF o IRES, non concorrono ai fini IRAP e non rilevano ai fini della determinazione della quota di deducibilità degli interessi passivi e delle altre componenti negative di reddito.
Eventuali nuovi aiuti troveranno invece posto nel Ristori-quinquies tra Natale e Capodanno, per il quale è necessario un ulteriore scostamento di bilancio per la copertura economica delle misure ivi contenute.