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Covid: Natale senza spostamenti, vaccino per tutti

di Anna Fabi

3 Dicembre 2020 07:14

Nuovo Decreto Covid con lo stop agli spostamenti dal 21 dicembre e Natale blindato, intanto da gennaio potrebbe arrivare il vaccino gratuito per tutti.

Una conferma e una novità tra le anticipazioni che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riferito ieri in Parlamento sulle nuove misure anti-Covid: linea dura del Governo sul decreto di Natale (chiusura confini regionali, niente spostamenti tra comuni anche in zona gialla durante le festività) e vaccino gratuito per tutti.

Anticipazioni che hanno trovato conferma nel nuovo decreto-legge approvato in Consiglio dei Ministri in tarda serata. Si tratta del DL 2 dicembre 2020, n. 158 (in Gazzetta Ufficiale n.299) in vigore dal 3 dicembre, mentre si attende in giornata il prossimo DPCM.

Il Decreto di Natale

Il decreto approvato dal Governo estende il limite massimo di vigenza dei DPCM emergenziali da 30 a 50 giorni. E interviene poi sulle regole anti Covid per le vacanze di Natale e fine anno, con specifiche misure dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

=> Elenco dei criteri per le tre fasce Covid

Per quanto riguarda gli spostamenti, in questo primo DL si stabilisce che:

  • dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati gli spostamenti tra Regioni (comprese province autonome) tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute e in ogni caso vietati recarsi nelle seconde case se in Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria;
  • il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le consuete eccezioni e nelle stesse case vietato recarsi anche nelle seconde case se in altro Comune;
  • sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Tra le anticipazioni sui piani di Governo ci sarebbero anche altri aspetti da regolamentare,che probabilimente rientrareanno nel nuovo  DPCM. Che, par di capire, riproporrà  il modello delle fasce, con la classificazione delle Regioni in base al rischio contagio, ma incamerando il rafforzamento delle misure di sicurezza per le festività natalizie e di fine anno.

Tra le varie questioni sul tavolo: quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero; per quanto riguarda il turismo, possibile chiusura impianti sciistici di risalita(resterebbero aperti gli alberghi); possibile divieto per le crociere; coprifuoco alle 22, anche nelle giornate di festa. Per quanto riguarda la scuola, l’obiettivo del Governo è riportare gradualmente in presenza anche gli studenti delle scuole superiori, ma resta probabile la riapertura delle scuole a gennaio.

Piano vaccini

Per quanto riguarda invece le anticipazioni del Ministro Speranza, non sarà obbligatorio vaccinarsi – sono però identificate le priorità (personale sanitario, RSA, anziani) – e la distribuzione avverrà attraverso ospedali, siti para-ospedalieri e unità mobili. Le unità vaccinali saranno costituite da medici, infermieri e personale di supporto. Il tutto, sotto il diretto coordinamento della Stato, quindi la campagna vaccino Covid non passa dalle Regioni. La «competenza della logistica per la distribuzione e vaccinazione sarà del commissario straordinario, con l’Esercito che interverrà per la parte pratica».

Le tempistiche non sono certe, al momento nessun vaccino è stato approvato. Secondo Speranza ci sono però le condizioni per arrivare «a una prima autorizzazione all’immissione in commercio già entro l’anno». Ad oggi sono state indicate due date dall’EMA, che potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio sul vaccino Moderna. Queste due aziende, nel primo trimestre 2021, da contratto dovrebbero fornire all’Italia rispettivamente 8,749 milioni di dos la prima e 1,346 milioni la seconda. Per riassumere, in gennaio potrebbe partire la campagna dei vaccini.

Come funzionerà: «l’acquisto del vaccino è centralizzato e verrà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani». In considerazione del fatto che siamo ancora in una fase di «trasmissione sostenuta» del Covid, «sono state identificate precise categorie di persone «da vaccinare in via prioritaria nelle fasi iniziali». Prima gli operatori sanitari e socio sanitari. Poi i residenti e il personale dei presidi residenziali per anziani. Poi, le persone in età avanzata: «un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale». Si tratta, in tutto, di circa 27 milioni di persone.

Con l’aumento delle dosi «si inizieranno a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto gli insegnanti e il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità». Nel caso in cui si sviluppassero focolai epidemici rilevanti, «saranno destinate eventuali scorte di vaccino a strategie vaccinali di tipo reattivo rispetto a quel territorio in difficoltà».

Logistica, approvvigionamento, stoccaggio e trasporto, «saranno di competenza del commissario straordinario». Nella prima fase il vaccino verrà distribuito da siti ospedalieri o peri-ospedalieri e con impiego di unità mobili per le persone impossibilitate a raggiungere i punti di vaccinazione. In un secondo tempo, ci sarà una maggior articolazione sul territorio, coinvolgendo ambulatori territoriali, medici di famiglia, pediatri, sanità militare, medici competenti delle aziende.

L’Italia ha prenotato 202 milioni 573mila dosi di vaccino, «una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza». Speranza sottolinea che «con le conoscenze oggi a nostra disposizione è molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza temporale. Va inoltre ricordato che non vi è ancora evidenza scientifica sui tempi esatti di durata dell’immunità prodotta dal vaccino».

Fra la primavera e l’estate si svilupperà «il cuore della campagna vaccinale, secondo i dati di cui disponiamo e secondo le nostre previsioni» legate alla diffusione del Coronavirus.