Prossime ore decisive, tra vertici di Governo e Regioni per recepirne le istanze e trovare una sintesi di compromesso per le regole anti Covid di dicembre, in vista delle festività di fine anno.
Il dibattito sul Dpcm di Natale ruota intorno a diversi aspetti: aperture di negozi e attività commerciali, spostamenti extra comune e regione, stagione sciistica, eventuali viaggi all’estero. Tutte questioni esaminate alla luce del periodo: fondamentale per il fatturato, la socialità, il turismo.
Le nuove regole entreranno in vigore il prossimo 4 dicembre, quando scade il Dpcm 3 novembre attualmente in vigore, che prevede il meccanismo di divisione in tre fasce corrispondenti a diversi livelli di rischio contagio (gialle, arancioni e rosse). Il Governo sembra orientato a mantenere questo meccanismo di base ma si pensa ad alcuni correttivi nelle diverse zone.
Ipotesi DPCM 4 dicembre
Per quanto riguarda i negozi, consentire a tutti gli esercizi di restare aperti nelle ore serali, fino alle 22, in modo da diluire gli ingressi consentendo il distanziamento sociale. Questo potrebbe avere un impatto sull’orario del coprifuoco, che dovrebbe essere portato alle 23. Si pensa poi a orari più elastici in giornate particolari, come il 24 dicembre e la notte di Capodanno. I centri commerciali riaprirebbero anche nei fine settimana e nei festivi, ma forse solo fino al 20 dicembre, chiudendo poi nelle giornate a ridosso del Natale (a rischio assembramenti). Resterebbero chiuse attività particolarmente a rischio, come palestre, centri estetici, discoteche. Per bar e ristoranti non sembra ci siano cambiamenti in vista: solo take away e delivery nelle zone rosse e arancioni, apertura fino alle 18 nelle zone gialle.
Il dibattito sugli spostamenti è fra i più delicati. In base alle attuali regole, nelle regioni gialle sono liberi fra comuni e fra regioni diverse. Non si esclude una stretta, per esempio che consenta solo di raggiungere i parenti, oppure trasferirsi nelle seconde case. Sarebbero quindi vietati viaggi a scopo turistico o culturale.
Qui si inserisce il discorso sulle destinazioni sciistiche. L’ipotesi più accreditata vede la chiusura degli impianti. Il rischio è che molti vadano quindi all’estero, per esempio in Francia, Austria, Svizzera. C’è un progetto di accordo europeo sulle chiusure degli impianti, che però non sembra vedere un gran numero di adesioni.
In ogni caso, il Dpcm prevedrà probabilmente la quarantena obbligatoria per chi esce dall’Italia, per evitare quindi una nuova impennata del contagio successivo al ritorno dalla vacanze, come avvenuto quest’estate.
Sembra escluso che invece ci siano regole rigide sui cenoni e pranzi delle feste, nel senso che non dovrebbero esserci proibizioni specifiche. Ma una forte raccomandazione a limitare il più possibile gli inviti, indicando un limite preciso (si parla di 6, 8 o 10 persone). La ratio in ogni caso è quella di far leva sulla responsabilità individuale, cercando in tutti i modi che lo consentono di salvaguardare la salute durante le feste.