Ho 59 anni e sono dipendente di un’azienda privata. Avrei già maturato nel 2020 il diritto ad accedere ad Opzione Donna riscattando due anni di università ma ho deciso di aspettare la proroga 2021 per fare la domanda con riscatto contestuale di un solo anno. Vorrei continuare a lavorare nei 12 mesi di finestra o almeno per parte di essi, calcolando anche le ferie maturate. Entro quanto mi devo licenziare dopo la liquidazione della pratica INPS? Avrei anche un preavviso da dare, come funziona? E se invece facessi domanda per il 2020?
Innanzitutto, lei può liberamente scegliere se presentare la domanda di pensione con l’Opzione Donna nel 2020 o nel 2021, non ci sono in questo senso limitazioni. Indipendentemente dalla proroga, che riguarda solo la maturazione del requisito. La novità in Legge di Bilancio consente infatti a una platea più ampia di accedere a questa forma di pensione anticipata.
Per quanto riguarda la finestra mobile, è corretto che lei voglia lavorare in questo periodo, nel senso che si tratta dell’opzione più conveniente. In questo modo, continua a percepire lo stipendio fino a quando non raggiunge il termine di decorrenza della pensione. Nel caso in cui lei invece smettesse di lavorare, avrebbe dei mesi scoperti (fra l’interruzione del rapporto e la decorrenza della pensione).
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Per quanto riguarda il momento in cui comunicare le dimissioni, una volta che l’INPS accetta la sua domanda, comunicandole la data di decorrenza della pensione, lei ha tutti gli elementi per presentarle, rispettando il preavviso previsto dal suo CCNL e dalla sua anzianità di servizio.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz