Chi è andato in pensione con Quota 100 e cumulo dei contributi può percepire l’anticipo TFR?
Se si riferisce all’anticipo della liquidazione dei dipendenti pubblici (TFR/TFS o buonuscita altrimenti denominata), la risposta è affermativa: l’anticipazione bancaria di una quota fino a 45mila euro rispetto al proprio trattamento di fine servizio spetta anche a coloro che si ritirano andando in pensione con la Quota 100 (non rivela che si sia raggiunto il requisito tramite cumulo dei contributi).
Lo prevedono sia la norma primaria sull’anticipo del TFR (articolo 23 legge 4/2019), sia il Dpcm attuativo (51/2020). Il richiedente dell’anticipo TFR/TFS, si legge anche sul portale del Governo dedicato alla misura, è l’ex pubblico dipendente che ha o ha avuto accesso al trattamento pensionistico attraverso la maturazione dei seguenti requisiti: Quota 100, pensione anticipata e pensione di vecchiaia.
=> Anticipo TFS e TFR: la piattaforma web per la domanda
In termini generali, i lavoratori del settore pubblico che vanno in pensione anticipata con la Quota 100 raggiungono il diritto al TFR/TFS nel momento in cui «tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico» con trattamento di vecchiaia o anticipato.
In ogni caso, serve l’apposita certificazione rilasciata dall’ente che versa il TFR (in genere l’INPS), nel quale risulta la quantificazione della futura buonuscita in base alla quale la banca (tra quelle aderenti alla misura, elencate sull’apposta piattaforma del Governo) potrà calcolare l’anticipazione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz