Sono un procacciatore d’affari con sede fissa codice Ateco 46-19-02, la mia attività e chiusa come da Dpcm: perché non rientro nelle attività ammesse al contributo a fondo perduto del Decreto Ristori Bis?
Premesso che non si può escludere che ci siano nuovi indennizzi in arrivo, magari proprio per le categorie professionali attualmente escluse, la ratio di entrambi i decreti Ristori al momento è la seguente: prevedono il contributo a fondo perduto esclusivamente per le attività che devono tenere chiuso o limitare l’orario, in base al Dpcm dello scorso 3 novembre. Quindi, per citare le categorie più interessate, bar, ristoranti, negozi, palestre, cinema, organizzatori di eventi.
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Non vengono invece indennizzati, ad esempio, i professionisti come lei, che in realtà non mi pare siano costretti dal Dpcm a chiudere o a limitare l’attività, pur essendo in diversi casi danneggiati dall’epidemia (per esempio, nel caso in cui i clienti siano negozi che hanno chiuso l’attività).
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Si tratta, in effetti, di casi al centro del dibattito, per cui non si può escludere che in vista ci siano nuove misure di indennizzo allargate a nuove categorie professionali. Ma al momento il decreto ha provveduto a quelli che sono ritenuti gli indennizzi più urgenti e immediati, nei confronti appunto delle attività che per legge non possono lavorare, del tutto o parzialmente.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz