Il Decreto Ristori Bis (Dl 149/2020) ha esteso e potenziato alcune delle misure contenute nel primo DL Ristori (Dl 137/2020) volto ad aiutare gli operatori colpiti dalle disposizioni del Dpcm 24 ottobre, poi superate dal Dpcm 3 novembre e pertanto “riscritto” con secondo provvedimento.
In particolare, il consolidamento delle misure riguarda i risarcimenti diretti alle attività economiche ed il credito d’imposta sugli affitti commerciali per gli ultimi tre mesi dell’anno (con esenzione dal pagamento della seconda rata IMU).
Fondo Perduto
Ampliamento delle categorie di contribuenti destinatari dei contributi a fondo perduto e, per alcuni operatori, incremento dell’importo spettante: all’articolo 1 del decreto è disposta la rideterminazione del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 137 e viene anche istituito un nuovo contributo a favore degli operatori dei centri commerciali. Di seguito il dettaglio.
- Il nuovo allegato 1 include ulteriori categorie, precedentemente non inserite (tra cui internet point, ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, bus turistici, trasporti lagunari, corsi di danza, lavanderie industriali, negozi di bomboniere, fotoreporter, traduttori e pirotecnici).
- Maggiorazione del contributo dal 150% al 200% per gli esercenti le attività con codici Ateco 561030 (gelaterie e pasticcerie), 561041 (gelaterie e pasticcerie ambulanti), 563000 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 551000 (alberghi), aventi domicilio fiscale o sede operativa nelle regioni arancioni e nelle aree rosse.
- Contributo 2021, nel limite di spesa di 280 milioni, ai soggetti con sede operativa nei centri commerciali e agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande, interessati dalle misure del Dpcm 3 novembre (ristoro determinato entro il 30% del contributo previsto dal primo decreto Ristori all’articolo 1, per chi svolge come attività prevalente una di quelle riferite ai codici Ateco riportati nell’allegato 1 del Ristori Bis), alle consuete condizioni (calo del fatturato o partita Iva attiva dal 1° gennaio 2019) ed entro il 30% del valore calcolato sulla base dei dati presenti nella domanda trasmessa in base ai criteri del Dl Rilancio.
=> Nuovo contributo a fondo perduto: ecco i codici Ateco
Bonus affitti
L’articolo 4 del Ristori Bis modifica il “tax credit locazioni” per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, già previsto in favore di alcune categorie di operatori economici. Ora viene esteso alle imprese che esercitano le attività individuate nell’allegato 2, nonché a quelle che svolgono le attività di cui ai codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12 (agenzie di viaggio e tour operator), e che hanno la sede operativa in una zona rossa.
Si tratta del credito d’imposta per le locazioni commerciali nella misura del 60%, per gli immobili a uso non abitativo, oppure del 30% (innalzato al 50% per le strutture turistico-ricettive), in caso di affitto d’azienda.
Il beneficio spetta se, nel mese di riferimento, si è avuta una riduzione del fatturato di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il bonus, oltre che usato in compensazione o in dichiarazione dei redditi, può essere ceduto (anche al locatore o concedente, a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone).
Esenzione IMU
La seconda rata per immobili e relative pertinenze in cui si esercitano attività riferite ai codici Ateco dell’allegato 2 non è dovuta (fatti salvi i requisiti del Dl Agosto, per i cui beneficiari non cambia quindi nulla) se i proprietari sono anche i gestori delle attività e se gli immobili sono ubicati in zona rossa o arancione (ai sensi del DPCM 3 novembre).