Riparte il progetto “INPS per tutti”, iniziativa avviata nell’ottobre 2019 per favorire l’accessibilità alle prestazioni assistenziali da parte di chi, pur avendone diritto, ha difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione sociale in cui vive.
Sospeso a partire dallo scorso marzo a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid, riparte in sicurezza grazie a una nuova organizzazione che riguarda l’erogazione de servizi offerti. Vengono quindi rimodulati alcuni aspetti organizzativi idonei a valorizzare l’interazione in via telematica tra l’INPS e le associazioni del terzo settore coinvolte.
In particolare, come illustra il messaggio diffuso dall’INPS il 6 novembre, saranno semplificati i flussi informativi e si avrà un maggiore controllo degli stessi a livello centrale.
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Le novità riguardano la compilazione del questionario somministrato agli utenti dagli operatori sociali e dalle associazioni di volontariato (per verificare i requisiti di accesso alle principali prestazioni erogate dall’Istituto e fornire indicazioni per presentare l’eventuale domanda), ma anche le attività di assistenza diretta attraverso la rete dei referenti regionali e le attività di supporto centralizzate.
Rivolgendosi a cittadini indigenti o socialmente deboli, si mira a verificare se è possibile erogare forme si assistenza economica come Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza; assegno familiare dei Comuni; assegno di maternità dei Comuni; Bonus Bebè; premio alla nascita; bonus asilo nido; NASpI; assegno sociale; invalidità civile.