Impatto Covid sui conti, Italia più debole nel 2021

di Anna Fabi

6 Novembre 2020 17:33

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Calo del PIL più contenuto delle stime ma peggiorano le previsioni UE sul 2021 e 2022: PIL italiano fermo al 4,1% l'anno prossimo.

Come è facile immaginare, la seconda ondata Covid impatta negativamente sulle previsioni economiche, che già incameravano uno scenario di crisi, ma non i numeri precisi della nuova emergenza. In realtà, la variazione macro più evidente non è sul 2020, che in base alle stime dell’Unione Europea terminerà con un PIL italiano in calo del 9,9%, un dato migliore delle previsioni, ma sul 2021, quando la ripresa si fermerà al 4,1%, sul 6,1% che era invece stato indicato nelle stime dell’estate scorsa.

Il bilancio italiano si conferma fra i più pesanti d’Europa, al secondo posto, dietro solo alla Spagna, per perdita di PIL. Solo due paesi UE, Germania e Polonia, recupereranno il livello di crescita pre-pandemia entro la fine del 2022. Vediamo nel dettaglio le previsioni economiche d’autunno della Commissione europea.

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Durante la prima metà dell’anno l’attività economica in Europa ha subito un violento shock, mentre nel terzo trimestre, con la graduale revoca delle misure di contenimento, si è registrata un’intensa ripresa. Ma la recrudescenza della pandemia nelle ultime settimane, con le nuove misure di sanità pubblica introdotte dalle autorità nazionali per limitarne la diffusione, è all’origine di nuove perturbazioni. L’economia della zona Euro subirà una contrazione del 7,4% nel 2020, prima di crescere del 4,1% nel 2021 e del 3% nel 2022.

Per quanto riguarda in particolare l’Italia, perdita del PIL 2020 pari come detto al 9.9%, un numero quindi migliore rispetto alle più fosche previsioni di luglio, ma la crescita 2021 e 2022 è invece più lenta, rispettivamente al 4,1 e 2,8%.

«Dopo la più grave recessione della storia dell’UE, che ci ha colpito durante la prima metà di quest’anno, e il forte recupero registrato in estate, la ripresa dell’Europa è stata interrotta a causa della recrudescenza dei casi di COVID-19 – segnala Paolo Gentiloni, commissario UE all’Economia -. La crescita tornerà nel 2021, ma ci vorranno due anni prima che l’economia europea possa raggiungere un livello vicino a quello precedente alla pandemia».