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PA: Smart Working al 50%, il decreto con le regole

di Anna Fabi

21 Ottobre 2020 08:30

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I punti chiave del decreto siglato dalla Funzione Pubblica per attuare lo Smart Working almeno al 50% nella PA garantendo comunque l’accesso ai servizi.

Con la firma del decreto ad hoc da parte della Ministra della Funzione Pubblica Fabiana Dadone, diventa ufficiale l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di attuare lo Smart Working almeno al 50% al fine di tutelare la salute dei dipendenti e garantire servizi sempre accessibili ai cittadini e alle imprese.

Il decreto, che attua le norme del DL Rilancio alla luce dei Dpcm del 13 e 18 ottobre, si propone sia di coniugare le misure volte a contrastare la pandemia con la necessità di continuità nell’erogazione dei servizi.

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Qui di seguito i punti chiave del testo:

  • ciascuna amministrazione assicura su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale lo svolgimento del lavoro agile almeno al 50% del personale impegnato in attività che possono essere svolte secondo questa modalità. Può farlo in modalità semplificata ancora fino al 31 dicembre 2020;
  • gli enti, tenendo anche conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, assicurano in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile;
  • il lavoratore agile alterna giornate in presenza e giornate lavorate da remoto, con una equilibrata flessibilità;
  • le amministrazioni adeguano i sistemi di misurazione e valutazione della performance alle specificità del lavoro agile, anche verificando i feedback che arrivano dall’utenza e dal mondo produttivo monitorando le prestazioni rese in Smart Working da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo;
  • lo Smart Working si svolge senza vincoli di orario e luogo di lavoro, ma può essere organizzato per specifiche fasce di contattabilità, senza maggiori carichi di lavoro. Al lavoratore sono garantiti i tempi di riposo e la disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. Inoltre, i dipendenti in modalità agile non devono subire penalizzazioni professionali e di carriera;
  • le amministrazioni devono mettere a disposizione i dispositivi informatici e digitali ritenuti necessari, ma rimane consentito l’utilizzo di strumentazione di proprietà del dipendente;
  • l’amministrazione favorisce il lavoro agile per i lavoratori disabili o fragili anche attraverso l’assegnazione di mansioni diverse e di uguale inquadramento;
  • nella rotazione del personale, l’ente fa riferimento a criteri di priorità che considerino anche le condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente (tenendo conto della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza e la sede di lavoro, del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati);
  • l’ente individua ulteriori fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita rispetto a quelle adottate.

Dobbiamo evitare un nuovo lockdown generalizzato – commenta la Ministra attraverso il suo profilo Facebook ufficiale.

I cittadini e le imprese non possono scegliere se rivolgersi o meno alle PA e per questo è importante coniugare le esigenze di salute e sicurezza di tutta la nostra comunità con la necessità di garantire servizi sempre accessibili e di qualità. Questo deve essere chiaro: è la sfida che attende ogni amministrazione e ogni singolo dipendente pubblico del Paese.