Ho effettuato dei lavori pagando con bonifico parlante (Bonus Facciate). Vorrei cedere il mio credito d’imposta al 90% a Poste Italiane. Qual è la procedura? Devo prima farmi riconoscere il credito dall’Agenzia delle Entrate? E come?
Per la cessione del credito d’imposta a Poste a fronte di un bonus fiscale per lavori edilizi agevolati, non è necessario farsi riconoscere il credito: la cessione può avvenire direttamente con l’operatore finanziario cui si vende l’agevolazione, nel suo caso Poste Italiane. Dovrà invece comunicare all’Agenzia delle Entrate di aver esercitato l’opzione per la cessione del bonus.
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Le spiego molto in sintesi le regole, tralasciando in questa sede le novità per quanto concerne i nuovi adempimenti (visto di conformità e asseverazione tecnica) previsti dal Governo a fronte della proroga 2022 per la cessione dei bonus edilizi. In linea generale, lei deve essere titolare del credito d’imposta, rispettando quindi tutti i requisiti previsti dall’agevolazione, in questo caso il Bonus Facciate.
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C’è poi un altro requisito chiesto da Poste Italiane per poter cedere il credito, ovvero essere titolare di un Conto Corrente BancoPosta. Per fare la domanda, nel caso in cui lei abbia l’internet banking, può utilizzare la procedura online che trova su Poste.it (nelle pagine dedicate alla cessione del credito), mentre in caso contrario può andare direttamente agli sportelli postali. La verifica dei requisiti richiesti da Poste per l’accesso al servizio di cessione del credito d’imposta (nonché per la definizione degli importi cedibili) sono effettuate da parte di Poste Italiane sulla base del cedente e sulla sua natura giuridica.Come detto, invece, una volta concordata la cessione, bisogna anche comunicare all’Agenzia delle Entrate di aver esercitato l’opzione per la cessione del bonus fiscale: online, sul sito del Fisco, ci sono moduli, procedura web e indicazioni. Il modello per questa comunicazione è recentemente stato aggiornato, in base al provvedimento del 12 ottobre 2020 e successive modificazioni.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz