Fino al prossimo 31 dicembre 2020 non arriveranno notifiche di cartelle esattoriali, non ci saranno atti esecutivi dell’agente della riscossione (come i pignoramenti) e non bisognerà pagare somme già a ruolo o rate in scadenza.
Il Governo ha esteso i termini della moratoria sulla riscossione con un apposito decreto legge, collegato alla Legge di Bilancio 2021.
Non c’è ancora il testo del provvedimento ma il comunicato del Governo parla di proroga, non di un nuova sospensione, il che fa ritenere che la misura sia di fatto retroattiva dallo scorso 15 ottobre (data che in base ai precedenti provvedimenti segnava la ripresa della riscossione). Vediamo con precisione cosa significa.
Stop pagamenti
Innanzitutto, sono sospesi i termini di cartelle esattoriali eventualmente già arrivate. In pratica, non c’è obbligo per il contribuente di effettuare versamenti (resta sempre la possibilità di eseguirli comunque). La proroga vale per tutti i pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e di accertamento esecutivi affidati ad Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Sospesi anche i pagamenti delle eventuali rate in corso, e i termini di decadenza. Viene anche confermata la misura in base alla quale si decade dalla rateazione dopo il mancato pagamento di dieci rate (e non più cinque). Attenzione: per ottenere questa agevolazione, bisogna presentare specifica domanda all’ex Equitalia.
Stop atti
L’agente della riscossione, sempre fino al prossimo 31 dicembre, non invierà nuove cartelle né procederà con azioni cautelari ed esecutive come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti. Sono anche sospesi tutti gli obblighi relativi a eventuali provvedimenti di pignoramento presso terzi su stipendi, salari o altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati. Quindi, fino al 31 dicembre, le somme eventualmente oggetto di pignoramento non devono essere sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità ed il soggetto terzo deve renderle fruibili al debitore, anche in presenza di eventuale assegnazione già disposta dal giudice dell’esecuzione.
Rottamazione, saldo e stralcio
In base alle indicazioni fino ad ora fornite, non c’è invece la proroga per le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio (sono i provvedimenti degli scorsi anni per la ridefinizione di precedenti pendenze). Restano quindi valide le precedenti regole: il termine ultimo per i pagamenti delle rate in scadenza nel 2020 è il 10 dicembre 2020 (termine stringente, senza i cinque giorni di tolleranza che si applicano normalmente).
Per i contribuenti in regola con il pagamento delle rate scadute nel 2019, il mancato, insufficiente o tardivo pagamento alle relative scadenze delle rate da corrispondere nell’anno 2020, non determina la perdita dei benefici delle misure agevolate se le somme arretrate vengono interamente saldate entro il 10 dicembre 2020.
Infine, il Governo ha prorogato di 12 mesi il termine entro il quale si può notificare le cartelle senza far scattare la decadenza: questo è un provvedimento che va incontro alle esigenze degli enti della riscossione, che quindi avranno più tempo per riavviare tutte le procedure alla fine del periodo di sospensione.