Per lavorare nelle aziende italiane le competenze digitali sono richieste in 7 casi su 10, coinvolgendo complessivamente 3,2 milioni di lavoratori. Il 28,9% di questi profili, tuttavia, è difficile da trovare da parte delle PMI, che lamentano una diffusa carenza di e-skills.
Stando ai dai emersi nel corso dell’Internet Governance Forum Italia 2020, il mercato del lavoro non risponde in maniera sufficiente alla crescente richiesta di competenze digitali, tanto che quando queste si rivelano strategiche per la posizione da occupare la difficoltà di reperimento sale al 36,4%.
Solo nel 2019, su 4,6 milioni di entrate programmate circa 3,2 milioni hanno coinvolto professionisti con skill digitali di varia natura e complessità. Le abilità tecnologiche di base, come l’utilizzo di internet e la capacità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, è stata richiesta a circa 2,8 milioni dei nuovi ingressi, mentre la capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici è stata ritenuta fondamentale per oltre 2,3 milioni di entrate programmate.
Per quanto riguarda la domanda di competenze specifiche per la gestione di soluzioni innovative (robotica, Big Data Analytics e IoT), ha riguardano oltre 1,6 milioni posizioni lavorative.
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Siamo impegnati affinché una parte delle risorse del Recovery Fund sia destinata all’aggiornamento professionale e a migliorare le competenze digitali degli italiani, ha spiegato la Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano.
Nelle scuole, nelle università e nei posti di lavoro, abbiamo la necessità di rafforzare le capacità di cittadini, imprese e personale della Pubblica Amministrazione nell’avvalersi di nuove tecnologie.
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L’evoluzione dei servizi digitali sarà in grado di favorire lo sviluppo se sarà affiancata da una crescita delle competenze di lavoratori, professionisti e imprenditori di oggi di domani.
Un’attenzione particolare andrà riservata alle piccole e medie imprese e alle microimprese. Dobbiamo far sì che il personale delle aziende italiane e dello Stato sia all’altezza delle sfide che si pongono al Paese in un’epoca di rivoluzione tecnologica. Possiamo farlo, lo dobbiamo fare.