Tratto dallo speciale:

Mobilità aziendale: più elettrico e noleggio, meno trasferte

di Anna Fabi

25 Settembre 2020 08:00

logo PMI+ logo PMI+
Come cambia la mobilità aziendale nel post Covid: fleet e mobility manager puntano su Smart Working,noleggio a breve termine ed elettrificazione.

Secondo la survey “Le Flotte non si sono fermate”, condotta tra i mesi di luglio e agosto coinvolgendo un campione di 61 fleet e mobility manager di aziende nazionali e multinazionali di varie dimensioni, ha messo in evidenza diversi cambiamenti nel post lockdown.

Per il 53% dei fleet manager la gestione è cambiata solo in parte, mentre per un terzo del campione il mutamento è stato più evidente in relazione alla riduzione delle trasferte e degli spostamenti, mentre ad aumentare è il ricorso alle proroghe dei contratti di noleggio.

Per il 16% degli intervistati, infatti, il noleggio a medio termine si è rivelato un buon alleato in questa fase per soddisfare esigenze di mobilità limitate nel tempo.

La pandemia sembra aver lasciato il segno anche sul processo di elettrificazione in atto nelle flotte delle imprese italiane, tanto che il 12% degli intervistati dichiara di aver aumentato il numero degli EV nel parco e il 22% afferma di aver accresciuto la flotta di veicoli ibridi.

Oltre al trend elettrico/ibrido, si segnala anche un aumento della micromobilità legata all’introduzione di monopattini e scooter. Il 47% dei fleet manager ha anche dichiarato di aver ridotto l’utilizzo dei mezzi pubblici, per minimizzare i rischi di potenziali contagi. A tal proposito, una delle priorità resta la messa in sicurezza dei veicoli attraverso la sanificazione (promossa dal 57% degli intervistati) e l’igienizzazione.

Per quanto riguarda le previsioni per il futuro, le parole chiave sono: Smart Working, elettrificazione e recovery plan. Il processo di elettrificazione è destinato a proseguire, così come il ricorso allo Smart Working che sarà implementato anche nei prossimi mesi secondo il 75% del campione intervistato. Per scongiurare gli effetti di una seconda ondata di contagi, inoltre, il 65% degli intervistati ha dichiarato di aver già predisposto un recovery plan aziendale.