In dirittura d’arrivo il Registro delTerzo Settore, all’iter procedurale manca solo il via libera della Corte dei Conti dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni dello scorso 10 settembre: si tratta dell’attuazione della Riforma che prevede l’istituzione del Registro Unico consultabile in modalità telematica, diviso nelle seguenti sezioni: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, incluse le cooperative sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, altri enti del Terzo Settore.
La normativa di riferimento è il dlgs 117/2017. In base all’articolo 53, per istituire il Registro è necessario un decreto Ministero del Lavoro, che è il documento sui cui la Conferenza Stato Regioni ha approvato l’intesa.
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«Tra sei mesi il Registro sarà operativo – assicura la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo -: costituirà lo strumento capace di garantire l’uniforme applicazione della normativa su tutto il territorio nazionale e al contempo la trasparenza del Terzo Settore, grazie alla pubblicità dei dati e dei documenti in esso presenti, che saranno accessibili telematicamente a tutti i cittadini».
Il decreto ministeriale stabilisce le procedure per l’iscrizione al Registro Unico del No Profit, individuando: documenti da presentare, modalità di deposito degli atti, regole per la predisposizione, tenuta, conservazione e gestione del Registro.
Il motivo per cui ci vogliono altri sei mesi (almeno) perché ci sia effettivamente il Registro, riguarda gli ulteriori passaggi procedurali previsti dalla norma: dal momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto approvato dalla Conferenza Stato Regioni, infatti, le stesse avranno sei mesi di tempo per disciplinare i procedimenti e approvare i provvedimenti di iscrizione e cancellazione degli enti dal Registro.
Poi, entro altri sei mesi dal rilascio della procedura informatica, sarà operativo il Registro vero e proprio.