Mancano solo i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, a cui bisognerà presentare domanda, per far partire le agevolazioni sugli investimenti nelle PMI previste dal decreto Rilancio, dopo che i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico hanno firmato i decreti attuativi.
Riguardano le due misure introdotte con l‘articolo 26 del decreto: il credito d’imposta per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese danneggiate dal Coronavirus e il Fondo Patrimonio, che consente di investire in strumenti finanziari emessi da imprese con determinati requisiti specifici.
Credito d’imposta
La prima agevolazione riguarda gli investitori, ovvero coloro che partecipano all’aumento di capitale, e corrisponde ad un credito di imposta del 20% della somma investita nell’aumento di capitale, con un investimento non superiore ai 2 milioni di euro, e partecipazione posseduta fino al 31 dicembre 2023.
Riguarda gli investimenti in società di capitali o cooperative (ad esclusione di quelle dei settori bancario, finanziario e assicurativo) con sede legale in Italia, con ricavi compresi fra 5 e 50 milioni di euro e un calo dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, non inferiore al 33% rispetto al 2019.
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La norma prevede anche un’agevolazione per l’impresa, ovvero un ulteriore credito pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso. La distribuzione di qualsiasi tipo di riserve prima del 1° gennaio 2024 da parte della società ne comporta la decadenza dal beneficio e l’obbligo di restituire l’importo, unitamente agli interessi legali.
Fondo Patrimonio PMI
Il secondo decreto riguarda il Fondo Patrimonio PMI, previsto dallo stesso articolo 26 del decreto Rilancio, che potrà sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di imprese con ricavi superiori a 10 milioni che effettuano un aumento di capitale non inferiore ai 250mila euro. Con una dotazione di 4 miliardi di euro, il Fondo è gestito da Invitalia.
Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale. Incentivati quelli su sostenibilità ambientale o innovazione tecnologica. Il decreto ministeriale specifica anche le condizioni e i termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti, remunerati a tasso agevolato e senza valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura.
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«Questo pacchetto di misure – dichiara il ministro dell’economia Roberto Gualtieri – è disegnato per sostenere le imprese che decidono di investire sul proprio rilancio, con un’attenzione particolare all’innovazione e all’ambiente, e che in questo modo forniscono un contributo prezioso alla ripartenza dell’Italia. Siamo al loro fianco, consapevoli che lo straordinario patrimonio di impegno, tenacia, operosità delle nostre PMI costituisce un fattore insostituibile della forza economica del nostro Paese».