Prosegue a passi incerti il progetto IBM in corso di sviluppo per estendere l’accesso alla rete anche a chi non accesso al linguaggio scritto e letto.
Si chiama Spoken Web ed è una delle inziative più interessanti degli ultimi anni, prevedendo l’interazione web basata su voce e suoni.
In questo modo, oltre a raggiungere nuovi traguardi di accessibilità si moltiplicherebbero le potenzialità dei contenuti digitali diffusi su Internet. Pensiamo ad esempio ai siti di commercio elettronico, accessibili magari via via cellulare.
Sono queste le premesse dell’attività in corso presso l’IBM’s India Research Laboratory (IRL), dove il progetto ha la sua base centrale. Ne ha parlato di recente Guruduth Banavar, direttore del Laboratiorio in un’intervista web.
Le tecnologie utilizzate sono ad esempio VoiceXML (Voice eXtensible Markup Language) e HSTP (hyper speech transfer protocol), che garantiscono la possibilità di creare e navigare siti web vocali, con gli stessi meccanismi di quelli testuali.
Il mondo della telefonia mobile potrebbe giocare un ruolo di primo piano, quindi, considerata la sua massiccia diffusione, offrendo al progetto ulteriori garanzie di successo.
In altre parole, si potrebbe accedere ai contenuti web anche senza ADSL, ma solamente una rete di telefonia mobile.
Tuttavia i tempi non sembrano ancora maturi. La tecnologia utilizzata per trasferire le informazioni testuali in suoni, il riconoscimento vocale dei comandi e gli stimoli alla diffusione dello Spoken Web richiedono ancora sforzi in termini di ricerca, investimenti e partnership efficaci che possano contribuire a dare una svolta al progetto.