L’economia sta rallentando, questo ormai è un dato di fatto. Secondo recenti studi Goldman Sachs, e in particolare
Forrester, ciò avrebbe un impatto notevole anche sul mercato IT.
Lo studio in questione ha visto coinvolti quasi 1.000 CIO interrogati sulle strategie, priorità e orientamenti di spesa per i servizi IT.
Dalla ricerca sarebbe emerso che la metà delle imprese americane avrebbe già ridotto il budget IT per quest’anno. In Europa, invece, la percentuale scende al 31% ma potrebbe forse crescere a ncora da qui a fine anno.
Intanto, il 43% dei CIO europei ha già ridotto il budget IT e il 24% ha momentaneamente sospeso le spese legate a nuovi progetti. A onor del vero, va registrato anche un 28% per cui non ci sarà alcun impatto sugli investimenti IT.
Più in generale, in che modo verranno influenzati i servizi IT? Nel 70% dei casi verranno negoziate tariffe più basse, mentre la spesa è già stata ritoccata nel 16% delle aziende.
Ciò non sembra però comportare una diminuzione della domanda di servizi IT. Ad essere colpito dai tagli dovrebbe essere soprattutto il mercato dell’hardware. Manterranno invece un trend stabile i servizi offshore e il mercato del software.
Intanto, il 45% delle aziende prevede di aumentare il ricorso all’outsourcing applicativo e il 43% a quello di infrastruttura.
Percentuali che sembrano in contrasto con quelle relative alla soddisfazione relativa ai servizi: il 52% afferma di non aver ottenuto i risparmi attesi in seguito all’adozione di un fornitore esterno; il 40% ritiene che la qualità del servizio ricevuto sia inconsistente o scarsa; il 35% non crede che l’outsourcer sia in grado di rispondere con la necessaria rapidità ai cambiamenti delle esigenze di business.
Eppure, nonostante la crisi, secondo IDC il mercato dei servizi IT in Europa occidentale è destinato a crescere del 4,8% nei prossimi 5 anni, fino a raggiungere quota 249 mld di dollari nel 2012, complice proprio alla crescente esternalizzazione dello sviluppo di applicazioni personalizzate, che già nel 2008 porterà questo mercato ad un +5%.