Nel nostro Paese è ampiamente diffusa la figura dei caregiver, coloro che per professione o per affetto si fanno carico della cura degli anziani e dei malati gravi e/o terminali.
Negli ultimi anni si è cercato di regolamentare anche l’attività svolta in ambito familiare, riconoscendo diritti e agevolazioni a chi lavora e contemporaneamente si prende cura dei propri cari in difficoltà. Questo, anche a fronte delle grandi responsabilità che spesso sono chiamati ad affrontare: pratiche, emotive, sanitarie.
=> Assicurazione INAIL per i Caregiver
Caregiver e assistenza sanitaria
Ricevere cure palliative a domicilio, in Italia, è diritto di ogni malato grave (art. 23 dPCM 12 gennaio 2017), ovviamente sempre su consiglio e indicazione del medico curante. Le cure palliative domiciliari vengono erogate a carico del sistema sanitario nazionale italiano, quindi non comportano alcun costo per la persona malata e per la sua famiglia.
Si tratta di un percorso importante per il benessere del malato che prevede la presenza in sinergia di figure quali:
- caregiver;
- equipe sanitaria (medici, infermieri, psicologi ecc).
=> Educazione al caregiver: cosa sapere
Cure palliative: definizione
Quando si tratta di prendersi cura di malati gravi e terminali, quali cure palliative può somministrare il caregiver? Partiamo da una loro definizione. Questo è come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito le cure palliative:
Un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un’identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e di altre problematiche di natura fisica, psicologica, sociale e spirituale.
Caregiver: cure palliative che può somministrare
In generale, al caregiver familiare non sono richieste competenze in ambito sanitario, il suo ruolo è quello di stare vicino alla persona malata sia dal punto di vista fisico/pratico, che psicologico. Nella cura di un malato grave e/o terminale può però essere necessario che il caregiver sia chiamato a gestire la terapia del dolore, imparando piccole manovre di assistenza e può essergli richiesto di somministrare dei farmaci, delle cure palliative volte ad alleviare la sua sofferenza, o di far funzionare particolari apparecchiature.
Per aiutarli a farlo in sicurezza e a rendersi autonomi occorre formazione, supporto e un’attenta prescrizione medica. Spesso gli operatori sanitari si offrono per dare loro una formazione dedicata.
Solitamente ai caregiver familiari i medici e le équipe specializzate in cure palliative fanno somministrare formulazioni farmacologiche per via orale, sublinguale o rettale, essendo la via sottocutanea più difficile per i non professionisti. Ma non ci sono leggi che vietino ai caregiver di fare delle iniezioni, se sono in grado di farlo.
In ogni caso, di norma, il medico e/o l’equipe sanitaria redigono una scheda con le prescrizioni dei farmaci, la modalità e gli orari di somministrazione ed eventuali terapie al bisogno. Per un’efficace gestione dei sintomi è importante che il caregiver collabori con l’équipe seguendo le indicazioni terapeutiche prescritte.