Pubblicati online dall’Agenzia delle Entrate gli elenchi aggiornati sul Cinque per mille. Si tratta in particolare di undici categorie di elenchi che riguardano ammessi ed esclusi, e che racchiudono le preferenze espresse dai contribuenti attraverso la dichiarazione dei redditi per la destinazione del 5 x mille IRPEF, con tutti gli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio.
Elenchi 5 per Mille
Di seguito la suddivisione degli 11 elenchi del 5 per Mille:
- Onlus e volontariato (un elenco per gli ammessi ed uno per gli esclusi);
- Ricerca scientifica (ammessi ed esclusi);
- Ricerca sanitaria (ammessi);
- Comuni di residenza (ammessi);
- Associazioni sportive dilettantistiche (ammesse ed escluse);
- Enti dei beni culturali e paesaggistici (ammessi ed esclusi);
- Enti gestori delle aree protette (ammessi).
Gli elenchi del 5 per Mille sono stati pubblicati comprensivi degli enti che hanno usufruito della “remissione in bonis” prevista dall’articolo 2, comma 2 del Decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 e resi disponibili in ordine decrescente di importo attribuito a ciascun nominativo con l’indicazione dei dati della Regione, della Provincia e del Comune in cui ha la sede legale l’ente.
=> Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche
Le preferenze degli italiani
I contribuenti italiani si sono orientati principalmente verso:
- gli enti del volontariato (sono oltre 47mila i destinatari del beneficio), elenco elaborato in collaborazione con il Ministero delle Politiche sociali;
- associazioni sportive dilettantistiche (più di 10mila);
- enti che si impegnano nella ricerca scientifica (500), soprattutto l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc);
- enti che operano nel settore della sanità (106), anche qui l’Airc è la prima scelta degli italiani;
- organismi dei beni culturali e paesaggistici (112);
- enti gestori delle aree protette (24);
- Comuni, ai quali sono stati destinati di 14,9 milioni di euro.
Procedura per accedere al beneficio
Gli elenchi sono stati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate in anticipo rispetto alla data del 31 luglio 2020 prevista dall’articolo 156 del Dl Rilancio, per agevolare i beneficiari che ora, per vedersi attribuiti gli importi, devono fornire all’Agenzia le coordinate bancarie o postali per effettuare il versamento o l’eventuale modalità alternativa per ricevere gli importi stabiliti al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.