Tra le ipotesi di Riforma Fiscale, da diverso tempo si parla di Flat Tax anche per famiglie: una tassa piatta con aliquota unica al 15%. Attualmente la Flat Tax in Italia è operativa solo per le Partite IVA in regime forfettario (5% per le nuove attività, 15% per quelle già operative con ricavi entro i 65.000 euro, a prescindere dal tipo di attività svolta ma con differenti coefficienti di redditività, 20% per fatturati fino a 100mila euro).
Flat Tax per famiglie
La proposta di estendere la Flat Tax alle famiglie persegue diversi obiettivi:
- ridurre le tasse a carico dei contribuenti italiani, tra le più alte in Europa;
- contrastare l’evasione fiscale;
- semplificare le detrazioni.
L’ultima proposta di legge in questo senso è quella presentata dalla Lega il 29 maggio 2020. Prevede una Flat Tax per famiglie entro determinati limiti di reddito accorpando per gli altri le attuali cinque aliquote IRPEF, per poi arrivare a portare la tassa piatta del 15% per tutti (persone fisiche e società), senza alcun vincolo e mantenendo l’esenzione per redditi fino a 7.000 euro (no tax area).
Altre proposte prevedono la Flat Tax al 15% per redditi fino a 50mila euro e al 20% oltre tale cifra.
Per rispettare il principio della proporzionalità dell’imposta (art. 53 della Costituzione) si prevede l’introduzione di due scaglioni, uno per redditi fino a 35 mila euro e uno per redditi da 35 mila a 50 mila euro per i quali è prevista l’applicazione di una deduzione di 3mila euro, spettante per ciascun componente nel primo caso e soltanto per i familiari a carico nel secondo scaglione, in sostituzione a tutte le attuali agevolazioni fiscali previste per le famiglie. Per i redditi sopra i 50mila euro non viene prevista alcuna detrazione o deduzione fiscale.
Ma vediamo nel concreto cosa cambierebbe, provando a fare una simulazione, un esempio pratico di calcolo sullo stipendio, applicando la Flat Tax al 15%.
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Flat Tax al 15%: calcolo sullo stipendio
Prendiamo come esempio lo stipendio di un lavoratore single, con reddito lordo annuo pari a 27.000 euro. La prima operazione da fare, applicando la proposta della Lega, è di sottrarre dal reddito i 3.000 euro di deduzioni fisse. Il redditto imponibile da assoggettare all’aliquota del 15% sarà quindi pari, nel nostro caso, a 24.000 euro. Applicando il 15% di Flat Tax, le imposte a carico del nostro lavoratore saranno pari a:
- 27.000 – 3.000 x 15% = 3.600 euro
Allo stesso lavoratore oggi si applicherebbe l’aliquota del primo scaglione IRPEF pari al 23% per la parte di reddito fino a 15.000 euro, poi al 27% per la parte restante, con un’imposta dovuta pari (al netto delle detrazioni/deduzioni fiscali) a:
- (15.000 x 23%) + (12.000 x 27%) = 6.690 euro
Se lo stesso lavoratore ha anche coniuge e due figli a carico (famiglia monoreddito), la deduzione spettante sarà pari a 12.000 euro e l’imposta scenderà a:
- 27.000 – 12.000 x 15% = 2.250 euro
Se il lavoratore ha solo i due figli a carico paga un’imposta pari a:
- 27.000 – 9.000 x 15% = 2.700 euro
In caso invece di un lavoratore che abbia coniuge e due figli a carico, famiglia monoreddito e stipendio di 40.000 euro andranno sottratti a tale importo 9.000 euro, per poi applicare l’aliquota del 15%. In tale ipotesi l’imposta dovuta sarebbe pari a:
- 40.000 – 9.000 x 15% = 4.650 euro
Se il lavoratore ha solo i due figli a carico, a parità di reddito, l’imposta sarà pari a:
- 40.000 – 6.000 x 15% = 5.100 euro
Lo stesso lavoratore senza familiari a carico pagherà un’imposta pari a:
- 40.000 x 15% = 6.000 euro
Allo stesso lavoratore oggi si applicherebbe l’aliquota del primo scaglione IRPEF pari al 23% per la parte di reddito fino a 15.000 euro, poi al 27% per la parte di reddito fino a 28mila euro, quindi al 33% sulla rimanente parte, con un’imposta dovuta pari (al netto delle detrazioni/deduzioni fiscali) a:
- (15.000 x 23%) + (13.000 x 27%) + (12.000 x 33%) = 10.920 euro
Come si vede dai calcoli, la Flat Tax per le famiglie introdurrebbe un interessante risparmio fiscale, oltre ad una semplificazione importante della tassazione, anche a carico dei datori di lavoro, eliminando la necessità di avere un sostituto d’imposta e di applicare eventuali ritenute d’acconto, rendendo la gestione delle buste paga notevolmente più snella, trasparente e agevole.