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DURC per broker assicurativi: le regole da seguire

di Anna Fabi

14 Aprile 2022 08:54

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Affidarsi ad un broker assicurativo offre diversi vantaggi ma in caso di appalto il DURC deve essere richiesto all'assicurazione: ecco cosa dice la legge.

I broker assicurativi esercitano un’attività di intermediazione volta a mettere in relazione i propri clienti con le compagnie assicurative, alle quali non è legato da alcun impegno – elemento che lo distingue dall’agente assicurativo – lasciando il professionista libero di confrontare e scegliere l’assicurazione e la polizza più adatte al cliente, sia in termini economici che di coperture offerte.

Chi è il broker d’assicurazione

La figura del broker di assicurazione è assimilabile a quella di un mediatore al quale chi intende stipulare una polizza si rivolge per una consulenza assicurativa o per assistenza nella scelta della copertura assicurativa. Nei confronti della compagnia di assicurazione, il broker svolge  invece un’attività di intermediazione.

Un ulteriore vantaggio diell’affidarsi ad un broker assicurativo è che la prestazione dell’intermediario è gratuita per il cliente, in quanto viene remunerato dalle compagnie, tramite provvigioni.

Ma in caso di affidamento di una gara d’appalto per servizi assicurativi che preveda la vendita delle polizze da parte di un broker, a chi deve essere richiesto il DURC, ovvero il documento attestante la regolarità contributiva? Questo è un quesito che molti si pongono: in caso di impegno o liquidazione di polizze assicurative è consigliabile verificare dapprima il DURC della compagnia assicurativa che rappresenta il destinatario ultimo della riscossione del premio.

Vediamo di chiarire perché, sulla base della normativa vigente.

DURC per broker d’assicurazione

L’attività di brokeraggio assicurativo è regolamentata dal Codice delle Assicurazioni e vigilata dall’IVASS (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). Il Codice delle Assicurazioni, all’articolo 118, comma 1, prevede che:

Il pagamento del premio eseguito in buona fede all’intermediario o ai suoi collaboratori si considera effettuato direttamente all’impresa di assicurazione. Salvo prova contraria a carico dell’impresa o dell’intermediario, le somme dovute agli assicurati ed agli altri aventi diritto a prestazioni assicurative si considerano effettivamente percepite dall’avente diritto solo col rilascio di quietanza scritta.

L’articolo 48 bis del DPR n. 602/1973 stabilisce che gli enti pubblici:

Prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a diecimila euro, verificano, (…), se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento.

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Dunque la verifica della regolarità fiscale deve riguardare la compagnia beneficiaria dei pagamenti e il controllo fiscale deve riguardare non il broker o l’intermediario della pratica bensì la compagnia assicuratrice. Ovviamente è sempre possibile verificare anche il Documento Unico di regolarità Contributiva (DURC) dell’intermediario, a propria discrezione non risultando il broker un soggetto coincidente con il beneficiario ultimo delle somme.