L’ultimo rapporto INAIL sui contagi da Covid-19 in ambito professionale ha rilevato circa 3.600 denunce in più rispetto al monitoraggio del 15 maggio, raggiungendo quota 47.022 alla data del 31 maggio.
Tra le denunce di infortunio sul lavoro legate al nuovo Coronavirus pervenute all’Istituto, i casi mortali sono stati 208 (+37), pari a circa il 40% del totale dei decessi sul lavoro denunciati nel lasso di tempo preso in esame e relative soprattutto nei mesi di marzo (40%) e aprile (56%).
Il report INAIL è corredato da un approfondimento a livello territoriale, dal quale si evince come oltre la metà delle denunce di contagi sul lavoro (55,8%) legate al Coronavirus e quasi sei casi mortali su dieci, corrispondenti al 58,7%, ricadono nel territorio del Nord-Ovest.
La Lombardia, in particolare, si conferma la regione più colpita con il 35,5% delle e il 45,2% dei decessi. Solo nella provincia di Milano si è verificato il 30,4% delle 16700 infezioni denunciate nella regione, sebbene il triste primato dei casi mortali riguardi la provincia di Bergamo.
Per quanto riguarda i settori maggiormente coinvolti dai contagi, il settore della Sanità è ovviamente al primo posto con l’81,6% delle denunce e il 39,3% dei casi mortali, seguito dai servizi di vigilanza, pulizia, call center, comparto manifatturiero (industria alimentare, chimica e farmaceutica), attività di alloggio e ristorazione e commercio.
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La categoria dei tecnici della salute è stata quella più coinvolta dai contagi con il 41,3% delle denunce, l’84% delle quali relative agli infermieri.
Oltre il 70% dei morti ricade nella fascia di età 50-64 anni. Il 71,7% dei contagiati sono donne e il 28,3% uomini ma i decessi tra gli uomini sono l’82,7% del totale. L’età media dei lavoratori contagiati e di 47 anni, 59 anni per i casi mortali.
Al report generale sono associate le schede di approfondimento a livello locale: