Sono consulente aziendale forfettario con fatturato di circa 70.000 euro. Quest’anno a causa della crisi non ho fatturato alcuna competenza, mentre ad aprile 2019 ho fatturato 10.500 euro. Ai sensi dell’art.28 del decreto Rilancio, ho dunque diritto al contributo a fondo perduto pari al 20% di tale cifra, trattandosi della differenza tra i due parametri?
Il calcolo che lei propone è corretto, ma in realtà non sono sicura che lei rientri nella platea di aventi diritto al contributo a fondo perduto previsto dal dl Rilancio.
Mi spiego meglio: in base alla norma, non sono compresi nel requisito coloro che hanno diritto alle indennità previste dagli articoli 27 e 44 del Cura Italia. Si tratta dei bonus da 600 euro riconosciuto ai professionisti titolari di partita IVA e ai collaboratori coordinati e continuativi. Da quello che lei scrive nella domanda, mi pare che lei possa ricadere in questa fattispecie, che la escluderebbe appunto dal diritto al contributo a fondo perduto.
Se invece, per ipotesi, lei fosse un lavoratore autonomo iscritto a una delle gestioni speciali dell’AGO (assicurazione generale obbligatoria), ad esempio quella degli artigiani, avrebbe invece diritto al contributo al fondo perduto.
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Per quanto riguarda il calcolo, è corretto quello da lei ipotizzato: avendo fatturato meno di 400mila euro nel 2019, la percentuale corretta da applicare è il 20% della differenza fra gli incassi di aprile 2019 e aprile 2020. Quindi, nel suo caso, il 20% di 10mila 500, pari a 2100 euro.
Ma ripeto, la prima cosa da fare è verificare se ha il requisito per accedere a questo contributo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz