Il settore agricolo rappresenta una risorsa importantissima per l’economia di ogni Paese. Ad esso sono destinati specifici Fondi europei, nella maggior parte dei casi gestiti dall’Unione Europea in collaborazione con gli Stati membri, che operano col coordinamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
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Fondi europei gestiti a livello statale
Molti Fondi europei gestiti a livello statale e destinati all’agricoltura sono a fondo perduto (50% a carico delle istituzioni e 50% da restituire a tasso agevolato, per incentivare l’avvio di una nuova attività agricola da parte di giovani che risiedono in zone rurali svantaggiate o in ritardo rispetto allo sviluppo nel resto del territorio. Per accedere ai contributi a fondo perduto per l’agricoltura bisogna rivolgersi a Invitalia, l’agenzia specializzata negli investimenti e nello sviluppo imprenditoriale.
Fondi diretti
Ci sono anche quelli che invece sono sotto il diretto controllo dell’Unione Europea (Fondi diretti) e sono disciplinati da appositi bandi, che si rivolgono di volta in volta a diverse categorie di beneficiari. Per accedere accedere ai finanziamenti europei bisogna innanzitutto individuare il bando di interesse, ad esempio consultando a Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea o il sito Chafea (Agenzia esecutiva europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare), dove vengono pubblicate le Decisioni con tutti i dettagli sul programma e sulla Call for Proposal.
Attualmente aperta (con scadenza prorogata al 3 giugno 2020) la Call for Proposal dedicata alla Fornitura di informazioni e misure di promozione relative ai prodotti agricoli attuate nel mercato interno e nei Paesi terzi. Per i progetti semplici sono stati stanziati 90 milioni di euro, per i bandi per i progetti multipli 80 milioni di euro. L’obiettivo è di aumentare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari europei, ottimizzarne l’immagine e favorirne lo sviluppo commerciale nel rispetto della sostenibilità e ponendo particolare attenzione alle diverse etichette di qualità dell’UE (indicazioni geografiche, prodotti biologici).
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Programmi di Sviluppo Regionale (PSR 2014-2020)
Per l’agricoltura ci sono anche fondi a matrice europea ma gestiti a livello regionale. Si tratta di forme di finanziamento a valere sui Programmi di Sviluppo Regionale (PSR 2014-2020) con cui le regioni italiane concorrono, insieme agli altri fondi strutturali e di investimento europei (SIE), alla realizzazione delle priorità della strategia “Europa 2020”, nel quadro dell’Accordo di partenariato tra lo Stato Italiano e l’Unione Europea.
Ad esempio la Regione Liguria mette in campo oltre 3 milioni di euro per rifinanziare il bando Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori di età compresa tra i 18 anni e i 40 anni che possiedono adeguate qualifiche e competenze professionali e che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda.
Ai neo-imprenditori agricoli viene concesso un incentivo pari a circa 20mila euro, maggiorato in funzione degli svantaggi crescenti in termini di situazione socio-economica della zona in cui il giovane si insedia e dell’impegno organizzativo ed economico dovuto all’insediamento in aziende abbandonate o gestite da soggetti estranei al beneficiario.
Per presentare domanda bisogna aspettare la finestra programmata, la prossima sarà dal 3 giugno 2020 al 31 luglio 2020 (qui tutte le informazioni).
Anche la Regione Veneto ha stanziato diverse risorse per supportare le aziende agricole, sempre con particolare attenzione ai giovani agricoltori:
- 5 milioni di euro per le azioni di informazione e formazione (3,8 milioni per il tipo di intervento 1.1.1 e 1,2 milioni per il tipo di intervento 1.2.1);
- 6,2 milioni di euro per la promozione sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (tipo di intervento 3.2.1).;
- 35,5 milioni per sostenere gli investimenti delle aziende agricole (tipo intervento 4.1.1), di cui 13,5 riservati ad interventi per il risparmio irriguo;
- 19 milioni di euro per l’attivazione del Pacchetto giovani che prevede anche 1,5 milioni di euro per la diversificazione aziendale, oltre al premio di primo insediamento (tipo intervento 6.1.1) che attiva risorse per 14 milioni di euro destinate al sostegno di 350 nuovi giovani agricoltori;
- 11 milioni di euro per il sostegno degli investimenti di diversificazione delle attività da parte delle aziende agricole (intervento 6.4.1);
- 1 milione di euro per investimenti strutturali e impianti per lo stoccaggio, il trattamento e la gestione dei reflui aziendali, comprese le strutture realizzate con tecnologie volte alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Per la presentazione delle domande sono previste diverse scadenze, molte delle quali sono state prorogate per via dell’emergenza da Coronavirus (per maggiori informazioni consultare il sito della Regione Veneto).
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Anche la Regione Lombardia sostiene il settore agricolo con diversi bandi, come quelli per la biodiversità della flora e della fauna e a supporto dei costi di impianto per forestazione e imboschimento. Per entrambi i bandi possono presentare domanda le aziende agricole, gli enti pubblici o privati che operano nel campo della ricerca, oltre alle fondazioni e a tutte le organizzazioni competenti nel settore della conservazione della biodiversità agraria. Per i giovani agricoltori ci sono 4 milioni di euro per la costituzione di nuove aziende agricole, l’incentivo va dai 20 ai 30mila euro.
Ha invece una dotazione finanziaria complessiva di 1.200.000 euro il bando per la creazione e lo sviluppo di progetti di Filiera corta, realizzati attraverso un accordo di partnership tra più soggetti (imprese agricole e altri eventuali partner).
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Per la Regione Piemonte, sono attualmente aperti i bandi:
- a sostegno degli agricoltori e loro associazioni per la partecipazione ai regimi di qualità (DOP, IGP, STG; DOC, DOCG; indicazioni geografiche delle bevande spiritose; vini aromatizzati, bevande aromatizzate a base di vino e dei cocktail aromatizzati di prodotti vitivinicoli; BIOLOGICO; sistema di qualità nazionale per la zootecnia (SQNZ); sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI); regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli elencati nella scheda della Misura 3);
- per biodiversità e miglioramento del paesaggio agrario;
- per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali delle aziende agricole piemontesi, al fine di prevenire lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, con l’obiettivo di incidere concretamente sul tessuto sociale e culturale piemontese creando condizioni di legalità diffuse sul territorio e tali da innescare processi virtuosi di emersione del lavoro non regolare;
- imboschimento;
- attività di informazione e promozione svolte dalle associazioni di produttori sul mercato della UE a favore dei prodotti agricoli e alimentari di qualità.
=> Super ecobonus per le imprese piemontesi
Interventi delle stesso tipo, nell’ambito del programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 sono attualmente attivi anche da parte della Regione Emilia Romagna (qui tutti i bandi aperti), della Regione Toscana (qui tutte le info) della Regione Abruzzo (questo il sito di riferimento), della Regione Lazio (qui i bandi aperti) e nelle altre Regioni della penisola.